OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
IL FERMO
I due sono stati bloccati (con l'aiuto degli agenti del commissariato di Tivoli) dai colleghi romani di San Basilio. Sotto la lente degli investigatori tre blitz fotocopia. Il primo quello del 10 maggio: pochi minuti dopo le 12 un uomo è entrato in azione con il volto coperto da mascherina e cappuccio della felpa calato in testa. Un balzo per trovarsi faccia a faccia con gli impiegati e per farsi consegnare con la sola forze delle minacce («Datemi i soldi, altrimenti faccio un macello») le banconote maneggiate al momento, visti i sistemi di sicurezza che svuotano automaticamente le casse per inviarli alla cassaforte.
LE INDAGINI
Stavolta, però, pare impugnasse un coltello: è riuscito a portare via duemila euro. E anche ieri sarebbe spuntata una lama durante l'assalto fotocopia, il terzo in quindici giorni. Subito dopo la prima rapina sono partite le indagini, al setaccio le immagini del sistema di videosorveglianza dell'ufficio postale che hanno immortalato tutte le fasi dei colpi. Controllati anche gli occhi elettronici nelle vie vicine all'ufficio postale. Un'analisi del tragitto fatto dal bandito mirata a verificare l'eventuale presenza di un complice: secondo le testimonianze, infatti, il rapinatore scappava a piedi ma ciò non faceva escludere che ci potesse essere qualcuno ad attenderlo.
I COLLEGAMENTI
Intanto non si escludono connessioni (al momento ancora da verificare) con i colpi della "banda delle parrucche" che nel mese di maggio ha colpito più volte a Roma e provincia: negli uffici postali di Ciampino e dell'Appio Latino (con bottini da 40 mila e 200 mila euro), oltre che in alcuni negozi. Ad agire due persone, una con parrucca e baffi, l'altro con cappuccio calato sul volto. In questi casi, sotto la minaccia della pistola, hanno ripulito casse e casseforti. I presenti costretti a gettarsi sul pavimento, faccia in giù e non prima di avere svuotato le tasche dai cellulari e averli lasciati scivolare via. Un altro colpo risale al 3 febbraio: all'ufficio postale di Setteville di Guidonia, non lontano da via dei Fauni, due rapinatori sono scappati con quasi 150 mila euro. Hanno agito quando sono arrivati i soldi nella giornata di pagamento delle pensioni. Uno ha spianato la pistola, mentre l'altro si è fatto consegnare i soldi.Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero