Fara Sabina, Giunta Basilicata: settimana cruciale

Fara Sabina
RIETI - Si è aperta la settimana cruciale del Basilicata bis a Fara Sabina, quella in cui si decideranno le sorti dell’amministrazione, lacerata da una profonda...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - Si è aperta la settimana cruciale del Basilicata bis a Fara Sabina, quella in cui si decideranno le sorti dell’amministrazione, lacerata da una profonda crisi governativa. E all’orizzonte si vedono solo nubi che lasciano presagire la fine anticipata del secondo mandato guidato un Davide Basilicata che, a oggi, può contare solo sui fedelissimi Marco Marinangeli e Maria Di Giovambattista. Il resto della maggioranza ha preso strade diverse. Quella imboccata dalla capogruppo Roberta Cuneo - insieme agli assessori dimissionari Giacomo Corradini e Paola Trambusti e ai consiglieri Fabio Bertini e Mauro Pinzari - di Fara 3.0 appoggiata da Fratelli d’Italia di Simone Fratini e Chiara Costantini, punta veloce verso la fine. Quella di Tony La Torre ed Emanuele Testa, il quale negli ultimi giorni ha più volte lasciato solo il sindaco, non è ancora definita. Ma sembra comunque lontana dal gruppo Noi Fara, nonostante entrambi ne facciano ancora parte.


La riunione

Dopo un consiglio comunale pirotecnico, una riunione dei capigruppo saltata venerdì per un improvviso contrattempo del presidente Testa, ieri i capi delle varie fazioni si sono riuniti e hanno stilato l’ordine del giorno del consiglio comunale del 22 giugno. Un’assise attesissima perché si candida a essere l’ultima dell’era Basilicata. Le voci circa l’operazione «dimissioni di massa» promossa da Fara 3.0 e Fratelli d’Italia si fa sempre più concreta. Se i due gruppi di maggioranza, composti da sette consiglieri, riusciranno a trovare altri due colleghi pronti a presentarsi davanti a un notaio per rassegnare le dimissioni, il dado è tratto. La strada della mozione di sfiducia sembra essere una pratica troppo lunga per Cuneo e i suoi, intenzionati a centrare l’appuntamento elettorale del 20 settembre. Per farlo, la fine del mandato deve arrivare entro il 27 luglio. Nei giorni scorsi è stato avviato un tentativo di riconciliazione, ma i cocci sono ancora tutti a terra. Le trattative tra il sindaco, Roberta Cuneo e Simone Fratini si sono concluse e al termine di questa settimana se ne vedranno i frutti. Da quanto emerso in consiglio, in cui lo scontro tra i tre gruppi di maggioranza si è fatto plastico e insanabile, il lieto fine è da escludere. Soprattutto la telenovela non può durare a lungo. E non solo perché diventerebbe stucchevole agli occhi dei cittadini, ma per le conseguenze che già sta generando. Con il passare dei giorni, la convivenza litigiosa all’interno della maggioranza si sta traducendo nella paralisi dell’azione amministrativa, visto che gli scontri impediscono il compimento di atti urgenti. Ne sono un esempio i quattro debiti fuori bilancio bocciati in consiglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero