La riunione
Dopo un consiglio comunale pirotecnico, una riunione dei capigruppo saltata venerdì per un improvviso contrattempo del presidente Testa, ieri i capi delle varie fazioni si sono riuniti e hanno stilato l’ordine del giorno del consiglio comunale del 22 giugno. Un’assise attesissima perché si candida a essere l’ultima dell’era Basilicata. Le voci circa l’operazione «dimissioni di massa» promossa da Fara 3.0 e Fratelli d’Italia si fa sempre più concreta. Se i due gruppi di maggioranza, composti da sette consiglieri, riusciranno a trovare altri due colleghi pronti a presentarsi davanti a un notaio per rassegnare le dimissioni, il dado è tratto. La strada della mozione di sfiducia sembra essere una pratica troppo lunga per Cuneo e i suoi, intenzionati a centrare l’appuntamento elettorale del 20 settembre. Per farlo, la fine del mandato deve arrivare entro il 27 luglio. Nei giorni scorsi è stato avviato un tentativo di riconciliazione, ma i cocci sono ancora tutti a terra. Le trattative tra il sindaco, Roberta Cuneo e Simone Fratini si sono concluse e al termine di questa settimana se ne vedranno i frutti. Da quanto emerso in consiglio, in cui lo scontro tra i tre gruppi di maggioranza si è fatto plastico e insanabile, il lieto fine è da escludere. Soprattutto la telenovela non può durare a lungo. E non solo perché diventerebbe stucchevole agli occhi dei cittadini, ma per le conseguenze che già sta generando. Con il passare dei giorni, la convivenza litigiosa all’interno della maggioranza si sta traducendo nella paralisi dell’azione amministrativa, visto che gli scontri impediscono il compimento di atti urgenti. Ne sono un esempio i quattro debiti fuori bilancio bocciati in consiglio.
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