Turchia, sì al velo islamico per le donne nell'esercito: cade l'ultimo tabù

Turchia, sì al velo islamico per le donne nell'esercito: cade l'ultimo tabù
Servire il Paese senza togliere il velo: il ministero della Difesa annuncia che le donne dell’esercito, in Turchia, potranno coprirsi il capo con quel simbolo che mostra...

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Servire il Paese senza togliere il velo: il ministero della Difesa annuncia che le donne dell’esercito, in Turchia, potranno coprirsi il capo con quel simbolo che mostra chiaramente l’identità religiosa a patto che sia indossato sotto il berretto, sia dello stesso colore delle uniformi e non abbia disegni di alcun genere. Il diritto spetta tanto a chi ha una carriera avviata nelle Forze armate quanto alle cadette delle scuole militari. Si tratta del nuovo regolamento che entrerà in vigore con la prossima pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di Ankara. Il divieto era caduto già anni fa per le donne della polizia e tempo prima per i campus universitari, per alcuni uffici pubblici e per le alunne sopra i 10 anni, scatenando non poche polemiche.


L'interdizione risale alle riforme volute da Mustafa Kemal Atatürk (fondatore della Turchia moderna e primo presidente) il quale aveva imposto ad un Paese prevalentemente musulmano una svolta in senso occidentale provando ad allontanare lo Stato dalla religione. Atatürk, infatti, aveva proibito l’uso di alcuni capi, come il fez per gli uomini, e lasciato le donne libere di scegliere se abbandonare il velo suggerendo, tuttavia, di rinunciarvi dimostrando così un totale distacco dal passato ottomano. Negli anni la faccenda velo è diventata prettamente politica spaccando il Paese tra i laici contrari all’islamizzazione del Paese e l’elettorato religioso vittima di un trattamento da cittadini di "serie B". Il nuovo regolamento è l’ultimo passo di una lotta storica dell’Islam politico di Erdogan che, in Parlamento, ha portato deputate col velo, oltre ad alcune ministre al Governo, e che mette a segno un risultato "conservatore" in vista del referendum sul presidenzialismo.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero