India, taglia di 130mila euro su attrice: «Daremo ricompensa a chi la brucerà viva»

India, taglia di 130mila euro su attrice: «Daremo ricompensa a chi la brucerà viva»
Non c’è pace per Padmavati, film storico indiano che sta facendo molto discutere in patria. Non ancora archiviate le polemiche relative alla sceneggiatura, che,...

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Non c’è pace per Padmavati, film storico indiano che sta facendo molto discutere in patria. Non ancora archiviate le polemiche relative alla sceneggiatura, che, stando alle accuse, racconterebbe in maniera non fedele la figura di Rani Padmini, e lontano dallo spegnersi il clamore per gli atti di vandalismo compiuti sul set da alcuni infervorati e sedicenti attivisti, la pellicola sta continuando a far parlare di sé (anche) per le minacce ricevute dalla sua bella protagonista, Deepika Padukone.
 

Sulla testa della trentunenne attrice, una vera e propria star nel suo Paese, è stata infatti posta una taglia di 10 milioni di rupie (l’equivalente di 130mila euro), che dovrebbero spettare a chi ucciderà l’interprete principale del discusso lungometraggio bruciandola viva.

A proporre la delirante e macabra caccia all’uomo (o, in questo caso, alla donna) e la relativa ricompensa è stato Akhil Bhartiya Kshatriya Mahasabha, un gruppo indiano che protegge gli interessi della cosiddetta “casta dei cavalieri”.
«Deepika dovrebbe sapere cosa si prova ad essere bruciati vivi, l'attrice non potrà mai immaginare il sacrificio della regina. Siamo pronti a dare 10 milioni di rupie a chi dovesse bruciarla viva. Chiediamo ai produttori di mostrarci il film prima che sia autorizzato ad andare nelle sale», ha affermato in una sconcertante nota Bhuvneshwar Singh, portavoce di ABKM, che, qualche giorno fa, ha organizzato una manifestazione nella città di Bareilly in cui sono state date alle fiamme le gigantografie della Padukone e di Sanjay Leela Bhansali, regista del film.

Ispirato a Padmavat, un poema epico risalente al Cinquecento in cui sono narrate le vicende e il sacrificio di Rani Padmini, regina indù che scelse di farsi ardere per evitare di finire nelle mani del sultano di Dehli, Padmavati avrebbe dovuto essere distribuito nelle sale il prossimo 1 dicembre: a causa delle feroci contestazioni, però, l’uscita della pellicola è stata rimandata.

 
 
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Il Messaggero