Siria, attacco contro ospedale: almeno 14 morti e decine di feriti. L'Onu: «È un crimine di guerra»

Siria, attacco contro ospedale: almeno 14 morti e decine di feriti. L'Onu: «È un crimine di guerra»
L'ospedale di Al Dbait, nella città siriana di Aleppo, nella zona sotto il controllo delle forze del regime, è stato colpito in un attacco con razzi. La tv di...

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L'ospedale di Al Dbait, nella città siriana di Aleppo, nella zona sotto il controllo delle forze del regime, è stato colpito in un attacco con razzi. La tv di Stato siriana riferisce che è stato colpito l'ospedale al-Dabit. Il bilancio dell'attentato è di «14 morti e decine di feriti». Da parte sua l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) parla di 19 persone uccise e 80 ferite in bombardamenti su vari quartieri di Aleppo da parte dei ribelli, ma senza precisare il numero delle vittime nell'ospedale.


I media del regime di Bashar al-Assad attribuiscono l'attacco ai «terroristi», termine con cui vengono indicati i ribelli. Nei giorni scorsi diverse strutture sanitarie sono state colpite nelle aree di Aleppo in mano ai ribelli.
Ban Ki-moon: «Attacchi a ospedali sono crimine di guerra». Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità una risoluzione sull'assistenza medica in guerra in cui si ribadisce che le unità medico-sanitarie devono essere rispettate e protette, così come il personale umanitario che svolge funzioni mediche, i mezzi di trasporto, le strutture, i feriti e i malati. Un documento co-sponsorizzato anche dall'Italia, a cui si è lavorato dopo gli attacchi aerei in Siria che hanno distrutto l'ultimo ospedale nel distretto in mano ai ribelli, ad Aleppo, uccidendo decine di pazienti e almeno tre medici.

«Gli attacchi intenzionali agli ospedali sono un crimine di guerra»: così il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, dopo il voto in Consiglio di Sicurezza, ricordando che oltre 730 membri del personale medico sono stati uccisi dall'inizio della guerra in Siria. «Questo Consiglio deve fare qualcosa in più che condannare questi attacchi - ha aggiunto - deve usare la sua influenza per porvi fine». «Anche le guerre hanno delle regole, è il momento di farle rispettare», ha aggiunto.
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Il Messaggero