Renzi ospite di Bill Clinton a New York: rischio Ue non è Russia ma Ungheria

Renzi ospite di Bill Clinton a New York: rischio Ue non è Russia ma Ungheria
Per Matteo Renzi, è il giorno dell’incontro con gli investitori americani e poi del vertice all’Onu con Barack Obama e gli altri leader occidentali sulle operazioni di...

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Per Matteo Renzi, è il giorno dell’incontro con gli investitori americani e poi del vertice all’Onu con Barack Obama e gli altri leader occidentali sulle operazioni di peacekeeping. Libia in primis. Ma già ieri sera. Intervenendo all’annuale dibattito della fondazione di Bill Clinton in un hotel di Manhattan, il premier italiano ha servito l’antipasto.




E l’ha fatto alla presenza del rivale Massimo D’Alema, anche lui ospite dell’ex presidente americano: “Un anno fa proprio qui ho presentato agli investitori la lista delle cose da fare. Ora potrò dire che il 90% di quelle riforme sono state attuate. E adesso è ora che gli investitori tornino in Italia come d'altra parte da qualche tempo sta già avvenendo”. Ancora: “È legittimo non essere d'accordo su tutto”, ha sottolineato Renzi riferendosi a chi si oppone all'azione del governo e forse proprio a D’Alema, “ma in Italia si è finalmente rotto l'incantesimo. Dopo un anno e mezzo di lavoro enorme sulle riforme oggi quella sul lavoro è legge, quella istituzionale è legge, quella sulla pubblica amministrazione è legge. Bisogna finirla col racconto che l'Italia va male.



L'Italia ha le sue difficoltà ma le supera, ha dimostrato di avere la capacità di farlo. E il mondo guarda all'Italia e alle sue enormi potenzialità. Smettiamola di piangerci addosso e rimbocchiamoci le maniche”. Infine, con il suo classico soprassalto di ottimismo: “Se l'Italia nei prossimi dieci anni compie le riforme strutturali che servono diventa leader dell'Europa, più della Germania. Ne sono assolutamente convinto”. Il moderatore, in un passaggio, ha paragonato Renzi a Bill Clinton e a Tony Blair. Qui il premier italiano si è schernito: “E’ un paragone impraticabile e inverosimile”.



Ma ha poi risposto al finanziere George Soros, anche lui sul palco della Clinton Initiative, che ha parlato di un’Europa al capolinea: “Non sono d’accordo. Abbiamo commesso molti errori e perso molte opportunità, ma l’Unione non vive un processo di disintegrazione come dice Soros”. E inquadrando nel mirino uno dei Paesi contrari alla redistribuzione dei migranti: “Oggi il vero rischio per l'Europa non è la Russia, ma l'Ungheria che costruisce un nuovo muro”. Infine, tornando ad aprire a Mosca, che Renzi vuole alleata anche nella guerra contro Isis in Siria e Iraq: “Pensare a un futuro dell'Europa senza la Russia sarebbe un tragico errore” Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero