Città del Vaticano Il Papa a novembre andrà in Myanmar, un Paese dove i cattolici sono solo l’1 per cento della popolazione ma dove la minoranza dei...
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Il Myanmar si rifiuta di riconoscere a queste persone la cittadinanza così come gli altri paesi limitrofi, perché ritenuti «una minaccia per la razza e la religione». Una posizione condivisa anche dal Premio Nobel Aung San Suu Kyi che teme che al loro interno vi possano essere elementi legati al terrorism islamico. Di fatto da decenni i Rohingya sono vittime di politiche discriminatorie e di azioni violente da parte delle forze di sicurezza del Myanmar. Solo recentemente la comunità internazionale ha iniziato timidamente a denunciare un tentativo di pulizia etnica nel Paese.
Dopo aver ricordato le vittime delle alluvioni in Bangladesh e India del sud, il Papa ha ha detto: «Sono arrivate tristi notizie sulla persecuzione della minoranza religiosa i nostri fratelli Rohingya. Vorrei esprimere tutta la mia vicinanza a loro; e tutti noi chiediamo al Signore di salvarli e suscitare uomini e donne di buona volontà in loro aiuto, che diano loro i pieni diritti. Preghiamo anche per i fratelli Rohingya».
Papa Francesco si recherà in Myanmar dal 27 al 30 novembre prossimi e dal 30 novembre al 2 dicembre sarà in Bangladesh. In Myanmar il pontefice visiterà la città di Yangon e la nuova capitale Nay Pyi Taw.
diritto di cittadinanza. Da alcuni anni gruppi nazionalisti, con scontri e violenze, cercano di ricacciarli in Bangladesh, ma le autorità di Dhaka si rifiutano di accoglierli. Nei giorni scorsi gruppi armati di Rohingya hanno assaltato alcuni militari e poliziotti. In risposta l’esercito ha cacciato centinaia di Rohingya in Bangladesh, ma la polizia di frontiera del Paese li ha ricacciati indietro, sotto il fuoco dei militari birmani. Diverse decine sono stati uccisi.
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Il Messaggero