«L'ipocrisia dei consacrati che vivono da ricchi ferisce le coscienze dei fedeli e danneggia la Chiesa». Così il Papa nel messaggio inviato al simposio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Pontefice mette anche in guardia dal fatto che gli istituti religiosi permettano «di controllare le Fondazioni civili erette per sostenere le opere proprie, evitando così i controlli della Chiesa». «Quanti consacrati - afferma nel messaggio - continuano ancora oggi a pensare che le leggi dell'economia sono indipendenti da ogni considerazione etica? Quante volte la valutazione sulla trasformazione di un'opera o la vendita di un immobile è vista solo sulla base di un'analisi dei costi-benefici e valore di mercato?». «Dio ci liberi dallo spirito di funzionalismo e dal cadere nella trappola dell'avarizia!», aggiunge, sottolineando che «bisogna cominciare dalla piccole scelte quotidiane. Ognuno è chiamato a fare la sua parte, ad usare i beni per fare scelte solidali, ad avere cura del creato, a misurarsi con la povertà delle famiglie che sicuramente gli vivono accanto»
«Grazie per questo che fa l'Italia!». Così il Papa sull'opera in favore dei migranti. «Un ambito di azione che deve starci particolarmente a cuore riguarda l'aiuto ai rifugiati e ai migranti, i quali chiedono di essere soccorsi e integrati nel tessuto sociale - ha detto ai giovani del Servizio Civile -. L'Italia è lodevolmente impegnata in questa opera, è un esempio; nell'esprimere apprezzamento per tutto ciò, esorto a proseguire con coraggio sia sul piano dell'accoglienza concreta sia su quello della sensibilizzazione e di una vera integrazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero