Trent'anni di carcere e u risarcimento ai genitori della vittima di 500 mila euro, è la condanna inflitta a Gabriele Defilippi, il 22enne processato a Ivrea per...
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«Per me trent'anni sono pochi, perché lui ha meditato. Potevano essere trent'anni se avesse adoperato la pistola e sparato un colpo velocemente, ma lui non l'ha fatto. Ha comperato la corda, gliel'ha messa al collo e poi l'ha strozzata. Qui ci vuole coraggio». Non si è trattato di un raptus improvviso l'omicidio dell'insegnante Gloria Rosboch. Ne è convinta la mamma della vittima, Marisa, che alle telecamere de «La Vita in Diretta», il programma di Rai1 condotto da Francesca Fialdini e Marco Liorni, ha commentato la condanna a trent'anni di carcere inflitta oggi a Gabriele Defilippi per l'omicidio della figlia. In aula gli sguardi di Marisa e di Defilippi non si sono incrociati: «Io ho messo gli occhiali per non vederlo e mi auguro che non esca fuori, perché quello ne ammazza altri». La signora ha quindi ribadito: «Per me non si merita nessuno sconto di pena, per me meritava l'ergastolo, perché ha fatto tutto meditando bene le cose».
«Leggeremo le motivazioni e valuteremo cosa fare. Ma prima ci sarà il processo a Caterina Abbatista». È il commento di Giuseppe Ferrando, procuratore capo a Ivrea, alla sentenza del gup Alessandro Scialabba. Secondo il magistrato, nella decisione del giudice di condannare Gabriele Defilippi a 30 anni e non all'ergastolo potrebbe avere inciso «la giovane età dell'imputato». Ferrando comunque osserva che la differenziazione tra le posizioni di Defilippi e del suo presunto conplice, Roberto Obert, condannato a 19 anni, è rimasta.
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Il Messaggero