Migranti, da Camera via libera a dl per motovedette alla Libia: 382 i "sì"

Migranti, da Camera via libera a dl per motovedette alla Libia: 382 i "sì"
Passa alla Camera tra polemiche e accesi scontri politici il decreto per la cessione alla Libia di 12 motovedette, dieci 'Classe 500' della Guardia Costiera e due...

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Passa alla Camera tra polemiche e accesi scontri politici il decreto per la cessione alla Libia di 12 motovedette, dieci 'Classe 500' della Guardia Costiera e due unità navali 'Classe Corrubià della Guardia di Finanza, imbarcazioni di 27 metri con un'autonomia di navigazione di 36 ore: dopo il via libera del Senato del 25 luglio, oggi è arrivata l'approvazione definitiva, con 382 deputati che hanno votato sì, 11 voti contrari, un astenuto e il Pd che ha annunciato di non partecipare alla votazione.


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In aula a Montecitorio c'era stato in precedenza un parapiglia dopo un battibecco tra Eugenio Zoffili, leghista e relatore del provvedimento sulle motovedette, e Gennaio Migliore del Pd. Nel corso del dibattito, il relatore ha mostrato la sua contrarietà all'intervento del collega Dem (il Pd ha sempre chiesto l'invio delle motovedette alla Libia collegandolo strettamente alla verifica del rispetto dei diritti umani e alla supervisione Onu) dicendogli «che c... vuoi» e aggiungendo, accompagnando il tutto con il gesto della mano, «vieni qui...». Da qui la bagarre nell'emiciclo. Al momento delle dichiarazioni di voto nuovo scontro tra M5s e Pd: Sabrina De Carlo dei Cinque Stelle ha attaccato la posizione del Pd e i dem hanno improvvisato una sorta di ostruzionismo iscrivendo tutti a parlare. Ci ha provato la Cinque stelle Marta Grande a placare gli animi e ad abbassare i toni dello scontro. Ma i dem hanno proseguito con la loro protesta, con il presidente Matteo Orfini che ha annunciato che il Pd non avrebbe partecipato al voto.

Il provvedimento ora diventato legge consente anche l'utilizzo di due droni da parte della Guardia costiera italiana. Si tratta di due velivoli che verranno utilizzati in via sperimentale innanzitutto per le operazioni di ricerca e soccorso in mare e che potranno essere utili ad individuare eventuali barconi in difficoltà. Inizialmente dovrebbero essere dislocati a bordo delle due navi che la Guardia costiera impiega per il pattugliamento del Mediterraneo centrale, la 'Diciottì e la 'Dattilò, ma in futuro potranno anche essere utilizzati per tutte le funzioni istituzionali del Corpo, dai compiti di polizia marittima al controllo delle coste. Entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge, il ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un regolamento per stabilire le modalità d'utilizzo dei velivoli.


L'obiettivo dell'Italia è che già entro fine mese almeno le imbarcazioni della Guardia costiera (le due motovedette della Gdf dovrebbero essere pronte ad ottobre) possano entrare nella disponibilità dei libici: c'è infatti «la straordinaria necessità e urgenza di incrementare la capacità operativa» della Guardia costiera e della Marina libiche, si legge nel provvedimento, in modo da «assicurare la sicurezza della navigazione nel Mediterraneo, contrastare i traffici di esseri umani e salvaguardare le vita umana in mare». Il decreto stanzia un milione e 150 mila euro per «il ripristino in efficienza, l'adeguamento strutturale e il trasferimento» delle imbarcazioni in Libia e un milione 370mila euro per la formazione del personale della Guardia costiera e della Marina libica.
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Il Messaggero