Potrebbe essere stato il surriscaldamento di un trasformatore appoggiato a un divano a provocare un piccolo ma fatale incendio che ha ucciso, probabilmente per asfissia, una donna...
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Per ora, secondo gli investigatori, c'è solo l'ipotesi che porta a un incredibile incidente domestico. I vigili del fuoco sono intervenuti nel pomeriggio di Ferragosto, dopo l'allarme dato verso le 14.30 da un vicino, ma i decessi potrebbero risalire a ieri sera. Il marito, separato da anni ma che spesso si recava a Marina Romea, ha scoperto quello che era accaduto un'ora dopo, quando è arrivato a casa, in via dei Tigli 54, e ha trovato sul posto carabinieri e vigili del fuoco.
Portato in caserma, si è sentito male ed è stato accompagnato all'ospedale. Il vicino, maresciallo dell'Arma in pensione, ha visto della fuliggine presumibilmente provocata da un principio d'incendio sui propri sanitari e ha chiamato il 115. I pompieri hanno capito che il materiale era arrivato da un'intercapedine sotto al tetto dell'alloggio comunicante, hanno provato inutilmente a contattare la signora al cellulare, poi hanno sfondato una finestra sul retro, trovando i tre corpi.
L'incendio, di modesta portata, ha danneggiato alcune suppellettili e annerito le pareti della stanza, sciogliendo le scatole dei condizionatori e la base di plastica di un lampadario, e si è auto-estinto.
L'incendio del divano avrebbe determinato esalazioni capaci di saturare l'aria. Il cadavere della donna è stato trovato nel letto, situato sul soppalco, quelli dei bimbi erano ai piedi del letto, sebbene la loro cameretta fosse al piano terra, dove si è sviluppato l'incendio.
Questo potrebbe significare due cose: che ieri sera hanno dormito con la madre e che quando si sono sentiti male hanno fatto in tempo solo a scendere; oppure che dormivano nei loro lettini, e che quando hanno capito cosa stava succedendo hanno cercato di avvisare la mamma, già morta in quel momento. Il fatto che finestre e porte della casa fossero chiuse, a causa di un abbassamento della temperatura per alcuni temporali, ha forse determinato l'auto-estinzione dell'incendio quando l'ossigeno è venuto meno.
Le salme sono state trasferite in serata all'obitorio di Ravenna, mentre proseguono gli accertamenti dei carabinieri del nucleo Operativo e di quello Investigativo, coadiuvati dai vigili del fuoco e coordinati dal Pm di turno Daniele Barberini, soprattutto per capire le posizioni delle tre vittime al momento dell'innesco del rogo e le successive fasi che hanno portato alle esalazioni mortali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero