La National Gallery di Londra affidata a un italiano: luce verde dal Governo

La National Gallery di Londra affidata a un italiano: luce verde dal Governo
Sarà Gabriele Finaldi, un italiano, a dirigere dal prossimo agosto la National Gallery di Londra. La decisione, presa dal consiglio di amministrazione dopo tre mesi di selezioni,...

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Sarà Gabriele Finaldi, un italiano, a dirigere dal prossimo agosto la National Gallery di Londra. La decisione, presa dal consiglio di amministrazione dopo tre mesi di selezioni, ha avuto l’ok anche da parte di Downing street e diventerà pienamente operativa la prossima estate, con il termine del mandato di Nicolas Penny, direttore uscente.




Finaldi, nato a Londra ma di famiglia italiana, ha battuto gli altri quattro favoriti, tra cui uno dei curatori del Metropolitan di New York, inglese, e tre storici dell’arte olandesi. Nei passati 13 anni Finaldi è stato vice-direttore del Museo del Prado di Madrid: qui, nonostante la crisi e la riduzione dei contributi statali, un’attenta gestione – unita alla sua esperienza – hanno permesso al museo madrileno di passare attraverso una notevole trasformazione. Tra le novità più importanti dovute alla gestione Finaldi, l’apertura dell’ampliamento del Prado nel 2007, oltre alla ristrutturazione dell’impianto museale e all’inaugurazione di un centro ricerche, entrambe nel 2008. Vanno poi segnalate anche la completa riorganizzazione della collezione permanente e lo sviluppo di un ambizioso programma di mostre internazionali.



Il critico 49enne ha una formazione prettamente inglese: ha infatti studiato storia dell’arte al Courtauld Institute di Londra, dove il suo dottorato di ricerca si è focalizzato sulla pittura seicentesca di Jusepe de Ribera. Prima di essere nominato vice-direttore del Prado, Finaldi aveva già lavorato per 10 anni alla National Gallery: conosce quindi molto bene il museo di Trafalgar square. In questo periodo ha curato le opere del barocco italiano e la collezione spagnola. È stato promotore, inoltre, di diverse importanti mostre, tra cui “La natura morta in Spagna da Velazquez a Goya” (1995), “Orazio Gentileschi alla corte di Carlo I” (1999) e “Vedere il Salvatore: l’immagine di Cristo” (2000).



L’evento per cui Finaldi è maggiormente conosciuto a Londra, tuttavia, riguarda una mostra intitolata “Alla scoperta del barocco italiano”, incentrata soprattutto sui pezzi del collezionista Denis Mahon. Quelle opere sono poi state donate alla National Gallery in uno dei più grandi lasciti degli ultimi tempi. Ora, da direttore, Finaldi si occuperà ancora una volta di questa collezione, magari allestendo nuove mostre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero