BERLINO - La Germania è chiamata oggi al voto: 61,5 milioni gli aventi diritto, ma la crocetta che faranno avrà conseguenze non solo per gli 82 milioni di tedeschi...
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LE PREVISIONI
Lo scenario presenta un paio di costanti e diverse incognite: l'Unione cristiano democratica Cdu-Csu si confermerà primo partito e la cancelliera Angela Merkel guiderà con ogni probabilità il prossimo governo, il quarto, avviandosi a eguagliare i 16 anni di Kohl. Quanti voti conquisterà (i sondaggi cambiano, in peggio, di continuo: lo scarto con Schulz nelle ultime settimane si è ridotto da 29 a 13 punti) e con chi potrà allearsi però è un mistero. Se solo poche settimane fa sembrava ci fossero per lei quattro opzioni, adesso sembrano solo due: una grande coalizione con i socialdemocratici (Spd) o una con Liberali (Fdp) e Verdi, detta Giamaica dai colori della bandiera dell'isola. La grande incognita è la Spd: il partito che fu di Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schröder rischia l'implosione e un Bundestag con una Spd in agonia non sarebbe certo positivo per la Germania.
LA PARABOLA
Quattro anni fa la Cdu-Csu ottenne il 41,5% e la Spd 25,7%. Adesso sono sul 34%-36% e 21%-22%. Per la Spd significherebbe battere il suo record negativo del 2009 (23%). Lo sprint impresso dalla scesa in campo dello sfidante Martin Schulz, che aveva fatto risalire la Spd al 30%, si è volatilizzato. Le chance di risalire la china sono zero. La cancelliera vincerà anche se penalizzata di 5-6 punti.
Quattro anni fa due partiti erano rimasti sotto la soglia del 5%: la Fdp col 4,8%, e la AfD, il partito fondato proprio nel 2013 dall'economista Bernd Lucke per protesta alla crisi dell'euro col 4,7%. Nel frattempo Lucke se n'è andato e il partito ha sterzato a destra cavalcando la crisi dei migranti. Schulz li ha definiti i «becchini della democrazia».
I sondaggi danno per certo il ritorno al Bundestag dei liberali e l'ingresso dell'AfD: tutti voti (sul 10% e 12%-13%) che erodono il potenziale degli altri partiti. Il prossimo Parlamento avrà sei gruppi parlamentari, due di più (Cdu-Csu, Spd, Fdp, Verdi, Linke e AfD), sarà più numeroso (fino a 700 seggi contro 630) e avrà per la prima volta dagli anni 50 un partito più a destra della Cdu-Csu. Probabile che l'AfD diventi la terza forza davanti a Liberali, Verdi e Linke: guiderebbe l'opposizione e i suoi capigruppo (Alexander Gauland e Alice Weidel) prenderebbero la parola dopo la cancelliera. E avrebbe diritto alla presidenza della commissione bilancio, la più importante.
I COMIZI
Fino all'ultimo, ieri nei rispettivi collegi (Meclmeburgo e Aquisgrana), Merkel e Schulz hanno chiesto il voto degli elettori ma nella voce c'era un velo di rassegnazione: «Stiamo a vedere», ha detto la Merkel. «Vada come vada, è stata una magnifica campagna elettorale», si è congedato Schulz. Oggi alle 18.01 si saprà come è finita. In ogni caso si prevede che le trattative per il governo saranno lunghe. Il 24 ottobre, dovrà tenersi la seduta costituente del Bundestag, ma i colloqui andranno avanti. L'ultima volta ci sono voluti tre mesi: il giuramento del governo ci sarebbe per Natale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero