Sono almeno 10.000 i migranti minorenni non accompagnati che risultano scomparsi dopo il loro arrivo in Europa. Lo ha denunciato l'Europol al quotidiano britannico Guardian,...
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Il funzionario dell'Europol Brian Donald ha quindi denunciato l'esistenza di una sofisticata "infrastruttura criminale" europea che prende di mira i migranti. «Non è assurdo dire che stiamo cercando 10.000 e più bambini – ha precisato - Non tutti sono sfruttati dai criminali; alcuni potrebbero essersi riuniti ai familiari. E' solo che non sappiamo dove siano, cosa stiano facendo e con chi siano».
Il dramma dei bambini rifugiati non accompagnati è uno dei problemi più urgenti nell'ambito della crisi dei migranti. Secondo l'Europol, circa il 27% delle persone arrivate lo scorso anno in Europa, oltre un milione, sono minorenni. «Che siano registrati o meno – ha aggiunto Donald - stiamo parlando di circa 270.000 bambini. Non tutti sono soli, ma sappiamo che tanti di loro potrebbero esserlo».
In ottobre i funzionari della città di Trelleborg, nella Svezia meridionale, hanno rivelato che circa 1.000 bambini rifugiati non accompagnati, arrivati nella città portuale nel mese precedente, erano scomparsi. Martedì scorso, un rapporto, sempre dalla Svezia, ha avvertito che molti minori rifugiati non accompagnati svaniscono e «non ci sono informazioni su ciò che accade dopo la loro scomparsa». Nel Regno Unito il numero di bambini migranti che scompaiono subito dopo l'arrivo è raddoppiato nell'ultimo anno, aumentando i timori sulla possibilità che siano finiti nella mani di bande criminali.
Preoccupazioni confermate anche dalle parole di Donald: l'Europol, infatti, ha la prova che alcuni bambini rifugiati non accompagnati in Europa vengano sfruttati sessualmente. In Germania, che è un Paese di destinazione, e in Ungheria, che è un punto di transito, un gran numero di criminali sono stati catturati per aver sfruttato migranti. «Un'intera infrastruttura criminale si è sviluppata nel corso degli ultimi 18 mesi, pronta ad approfittare del flusso di migranti – ha detto Donald - Ci sono prigioni, in Germania e in Ungheria, dove la stragrande maggioranza delle persone arrestate è dietro le sbarre per attività criminali in relazione alla crisi dei migranti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero