Ha dato subito i primi effetti l'intervento della Procura di Milano che ieri ha deciso di bloccare quel video su «cinque sfide pericolosissime», tra cui...
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Il filmato non è più visibile per i minorenni e gli investigatori della polizia postale hanno lavorato per tutto il giorno per far oscurare, impedendo la visione almeno ai minori, altri 15 video, caricati sempre su YouTube, con caratteristiche simili. Ieri, infatti, non appena è divenuta pubblica la denuncia del padre del ragazzino, che ha raccontato che il figlio «poco prima del gesto» aveva visto quel video (dato acquisito dai carabinieri con gli accertamenti sul suo smartphone), il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha disposto «il sequestro preventivo e d'urgenza dei siti dove vengono pubblicati» quei filmati con ordine «agli internet service provider», tra cui YouTube, di rimuoverli o inibirne la visione.
Essendo quello della Procura un provvedimento "aperto", oltre ai 15 video già in fase di «inibizione», la polizia postale potrà continuare ad accertare se ce ne siano ancora da oscurare. Gli atti, poi, passeranno al gip per la convalida dei sequestri. Intanto, l'inchiesta aperta per istigazione al suicidio, passata all'aggiunto Letizia Mannella e al pm Cristian Barilli del dipartimento 'fasce debolì, punta ad individuare chi ci sia «dietro questo macabro gioco», ossia chi abbia realizzato quel video e quali siti per primi l'abbiano messo in Rete. Su YouTube risulta caricato nel novembre 2016 da un «canale» chiamato "Infinito" che sostiene di voler diffondere «informazioni ma sotto forma di intrattenimento che rimanga interessante e divertente». E chiede che si aiuti la 'causà con tanti 'likè, che poi significano ricavi pubblicitari.
La voce beffarda che si ascolta nel filmato, in realtà, pur parlando di «sfide pericolosissime» le presenta come molto «in voga tra i teenager», fornendone tutti i dettagli.
Il Messaggero