Papa Francesco: «La Chiesa non si chiuda in se stessa e non abbia paura dei pericoli»

Città del Vaticano - La Chiesa eviti di cadere 
nella tentazione di "chiudersi in se stessa, di fronte ai pericoli". 
Per pericoli il Papa intende le sfide...

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Città del Vaticano - La Chiesa eviti di cadere 
nella tentazione di "chiudersi in se stessa, di fronte ai pericoli". 
Per pericoli il Papa intende le sfide che di ogni giorno riguardanti il rapporto con gli immigrati, i nuovi poveri, le famiglie in difficoltà, le coppie gay, le periferie culturali, il modo di comunicare la fede, la diminuzione dei fedeli. Un ventaglio di situazioni che potrebbero arroccare la Chiesa nelle sue posizioni, invece che andare incontro alla gente, proprio come facevano le prime comunità dei cristiani. E' l'invito che papa Francesco ha fatto stamattina celebrando la messa nella Basilica 
Vaticana, in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Ha parlato di “chiusura / apertura" 
una immagine - ha 
spiegato che va accostata al simbolo 
delle chiavi, che Gesù promette a Simone Pietro “perché possa 
aprire l’ingresso al Regno dei Cieli, e non certo chiuderlo 
davanti alla gente, come facevano alcuni scribi e farisei 
ipocriti che Gesù rimprovera".


Nella basilica di San Pietro era presente anche una delegazione del patriarcato ecumenico di 
Costantinopoli. Il Papa ha poi proceduto alla benedizione del pallio per gli arcivescovi metropoliti 
eletti nel corso dell’anno. Tra questi anche quattro 
italiani: monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna; monsignor 
Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo; Lauro Tisi, 
arcivescovo di Trento e Felice Accrocca, arcivescovo di 
Benevento. 
Persone scelte per la propensione dimostrata ad aprirsi all'esterno, a realizzare la Chiesa delle periferie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero