Città del Vaticano - La Chiesa eviti di cadere
nella tentazione di "chiudersi in se stessa, di fronte ai pericoli".
Per pericoli il Papa intende le sfide che di ogni giorno riguardanti il rapporto con gli immigrati, i nuovi poveri, le famiglie in difficoltà, le coppie gay, le periferie culturali, il modo di comunicare la fede, la diminuzione dei fedeli. Un ventaglio di situazioni che potrebbero arroccare la Chiesa nelle sue posizioni, invece che andare incontro alla gente, proprio come facevano le prime comunità dei cristiani. E' l'invito che papa Francesco ha fatto stamattina celebrando la messa nella Basilica
Vaticana, in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Ha parlato di “chiusura / apertura"
una immagine - ha
spiegato che va accostata al simbolo
delle chiavi, che Gesù promette a Simone Pietro “perché possa
aprire l’ingresso al Regno dei Cieli, e non certo chiuderlo
davanti alla gente, come facevano alcuni scribi e farisei
ipocriti che Gesù rimprovera".
Nella basilica di San Pietro era presente anche una delegazione del patriarcato ecumenico di
Costantinopoli. Il Papa ha poi proceduto alla benedizione del pallio per gli arcivescovi metropoliti
eletti nel corso dell’anno. Tra questi anche quattro
italiani: monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna; monsignor
Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo; Lauro Tisi,
arcivescovo di Trento e Felice Accrocca, arcivescovo di
Benevento.
Persone scelte per la propensione dimostrata ad aprirsi all'esterno, a realizzare la Chiesa delle periferie.
Papa Francesco: «La Chiesa non si chiuda in se stessa e non abbia paura dei pericoli»
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Giugno 2016, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 12:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA