NEW YORK - Sono passati quindici anni dal peggior attacco mai sferrato contro il territorio Usa, ma gli americani pensano di essere più esposti al terrorismo di quanto non...
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CHIESE E STADI
L’anniversario cade di domenica, quando le chiese e gli stadi saranno pieni, e le previsioni del tempo sono buone, per cui si prevedono grandi folle. Ma c’è anche un elemento in più, quest’anno, ed è il fatto che lunedì si celebra la festa del sacrificio, la Eid al-Adha, sacra per i musulmani, e la vicinanza delle due commemorazioni innervosisce per il timore che qualche lupo solitario ispirato dall’Isis voglia seguire gli esempi dei terroristi di San Bernardino e Orlando, e possa effettuare qualche attacco. Il timore dei terroristi “cresciuti in casa” sarà dunque nella mente di tutti oggi, quando alla Casa Bianca e nel resto del Paese si rispetterà un minuto di silenzio alle 8,46, l’ora in cui il volo numero 11 dell’American Airlines fu portato a schiantarsi contro la Torre Nord al World Trade Center di New York.
I DIROTTATORI
In quella limpida mattina di fine estate, l’attacco di al-Qaeda guidato dalla mano sanguinaria di Osama Bin Laden, fu portato a compimento da 19 dirottatori che erano passati ai check-in senza tradire il minimo disagio. Tutti rimasero sconvolti quando i loro volti rilassati e addirittura sorridenti furono riconosciuti nelle telecamere di controllo, nei giorni seguenti. Uno dopo l’altro, i dirottatori si impadronirono del volo 11, poi del volo 175 della United, che distrusse la seconda Torre, poi dell’American Airlines 77, che fu portato a schiantarsi contro il Pentagono. Il quarto aereo, il volo United 93, che si suppone dovesse centrare il Campidoglio, la sede del Congresso, cadde a Shanksville nella campagna della Pennsylvania quando i passeggeri si ribellarono. Quasi 3 mila persone persero la vita, e decine di migliaia soffrirono per la perdita di un padre, una madre, una persona cara. Centinaia di persone che lavorarono ai soccorsi e alla pulizia dei detriti hanno poi contratto gravi malattie respiratorie per le esalazioni degli incendi. Ma la ferita è stata nazionale: l’intero Paese è stato cambiato da quell’esperienza, aggravata oggi dal rinnovarsi del terrorismo anche in Europa. Ci saranno cerimonie, con la tradizionale lettura dei nomi delle vittime a Ground Zero, e due cerimonie al Pentagono e a Shanksville. I membri del Congresso hanno ieri tenuto una riunione interpartitica per dedicare un minuto di silenzio ai caduti e insieme cantare “God Bless America”.
LA CAMPAGNA ELETTORALE
Stamattina si aspetta l’arrivo a New York dei maratoneti che sono partiti venerdì da Washington, per celebrare con i 400 chilometri di marcia la memoria delle vittime.
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Il Messaggero