11 settembre ad alto rischio
l’America ha ancora paura

11 settembre ad alto rischio l’America ha ancora paura
di Anna Guaita
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Domenica 11 Settembre 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 07:49

NEW YORK - Sono passati quindici anni dal peggior attacco mai sferrato contro il territorio Usa, ma gli americani pensano di essere più esposti al terrorismo di quanto non lo pensassero subito dopo l’Undici Settembre. Sondaggi di opinione dimostrano che i 75 miliardi di dollari spesi annualmente per la sicurezza e i 52 per l’intelligence non sono abbastanza per far sentire la gente al sicuro.


  E lo stesso governo condivide un identico timore. Oggi cade il quindicesimo anniversario dell’attacco del 2001, e ci saranno le usuali cerimonie di commemorazione. Ma il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha anche aumentato lo stato d’allerta e ha mandato precise istruzioni a tutti i corpi delle forze dell’ordine perché i controlli siano raddoppiati.

CHIESE E STADI
L’anniversario cade di domenica, quando le chiese e gli stadi saranno pieni, e le previsioni del tempo sono buone, per cui si prevedono grandi folle. Ma c’è anche un elemento in più, quest’anno, ed è il fatto che lunedì si celebra la festa del sacrificio, la Eid al-Adha, sacra per i musulmani, e la vicinanza delle due commemorazioni innervosisce per il timore che qualche lupo solitario ispirato dall’Isis voglia seguire gli esempi dei terroristi di San Bernardino e Orlando, e possa effettuare qualche attacco. Il timore dei terroristi “cresciuti in casa” sarà dunque nella mente di tutti oggi, quando alla Casa Bianca e nel resto del Paese si rispetterà un minuto di silenzio alle 8,46, l’ora in cui il volo numero 11 dell’American Airlines fu portato a schiantarsi contro la Torre Nord al World Trade Center di New York.

I DIROTTATORI
In quella limpida mattina di fine estate, l’attacco di al-Qaeda guidato dalla mano sanguinaria di Osama Bin Laden, fu portato a compimento da 19 dirottatori che erano passati ai check-in senza tradire il minimo disagio. Tutti rimasero sconvolti quando i loro volti rilassati e addirittura sorridenti furono riconosciuti nelle telecamere di controllo, nei giorni seguenti. Uno dopo l’altro, i dirottatori si impadronirono del volo 11, poi del volo 175 della United, che distrusse la seconda Torre, poi dell’American Airlines 77, che fu portato a schiantarsi contro il Pentagono. Il quarto aereo, il volo United 93, che si suppone dovesse centrare il Campidoglio, la sede del Congresso, cadde a Shanksville nella campagna della Pennsylvania quando i passeggeri si ribellarono. Quasi 3 mila persone persero la vita, e decine di migliaia soffrirono per la perdita di un padre, una madre, una persona cara. Centinaia di persone che lavorarono ai soccorsi e alla pulizia dei detriti hanno poi contratto gravi malattie respiratorie per le esalazioni degli incendi. Ma la ferita è stata nazionale: l’intero Paese è stato cambiato da quell’esperienza, aggravata oggi dal rinnovarsi del terrorismo anche in Europa. Ci saranno cerimonie, con la tradizionale lettura dei nomi delle vittime a Ground Zero, e due cerimonie al Pentagono e a Shanksville. I membri del Congresso hanno ieri tenuto una riunione interpartitica per dedicare un minuto di silenzio ai caduti e insieme cantare “God Bless America”.

LA CAMPAGNA ELETTORALE
Stamattina si aspetta l’arrivo a New York dei maratoneti che sono partiti venerdì da Washington, per celebrare con i 400 chilometri di marcia la memoria delle vittime. Sui social media migliaia commentano e ricordano sotto i titoli #NeverForget e #September11. Ma non si può negare che quest’anno l’atmosfera sia meno unita e meno sommessa. La campagna presidenziale getta un’ombra rabbiosa sul dibattito nazionale, grazie alle prese di posizione di Donald Trump che non solo vorrebbe impedire l’accesso nel Paese ai musulmani, ma vorrebbe tenere i cittadini Usa di fede islamica sotto costante controllo. Trump sarà a Ground Zero oggi, ma il presidente Obama ha ieri sollecitato il pubblico nel suo discorso radiofonico del sabato a non reagire alla paura in modo che «corroda il tessuto stesso della società». Obama ha raccomandato agli americani: «Solo salvaguardando i nostri valori di inclusione e diversità rispetteremo la memoria di coloro che abbiamo perso». Quanto alla paura del terrorismo, dal 2001 a oggi ci sono stati 89 tentativi di attacchi terroristici, ma 79 sono stati fermati sul nascere. 


 

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