La Costituzione, all'articolo 138, parla chiaro: se una riforma che modifica la Carta non è approvata in seconda lettura da una maggioranza dei due-terzi, entro...
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Ma da qui a dire che il referendum non si celebrerà in primavera, ce ne corre. Tutto dipende da quale sarà, se si farà, l'accordo tra 5Stelle, Pd, Italia Viva e Leu sulla legge elettorale. Se l'intesa di maggioranza, che appare orientata a virare verso una legge proporzionale con uno sbarramento tra il 3 e il 5% cancellando la quota maggioritaria presente nel Rosatellum, dovesse essere del tutto sgradita a Matteo Salvini e Giorgia Meloni (più difficilmente a Silvio Berlusconi che, a dispetto degli annunci recenti, è un fiero sostenitore del proporzionale), a quale punto Lega e Fdi potrebbero decidere di innescare la miccia del referendum confermativo. Ma si capirà solo a dicembre, quando la maggioranza tirererà le somme di una trattativa che attualmente è una sorta di fiume carsico.
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Il Messaggero