Per iniziare 30mila persone in piazza questa domenica a Bologna, quindi un nuovo incontro nazionale l'8 marzo dove decidere cosa fare "da grandi". È un...
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Zingaretti e le Sardine: «Il Pd non vuole annetterle ma dar loro risposte»
L'appuntamento di domenica in piazza VIII Agosto è stato studiato come una festa di 'divertimento intelligentè. E così sul palco bolognese si alterneranno big della musica indipendente come Subsonica, Afterhours, Modena City Ramblers e Marracash, a personalità dello spettacolo e della cultura come Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni e Sandro Ruotolo. «Sarà una giornata epocale», è la previsione di Santori: «Ci aspettiamo un flusso di 30mila persone».
L'evento è in programma a una settimana dal cruciale voto di domenica in Emilia-Romagna. L'obiettivo non dichiarato esplicitamente è quello di provare a spingere Stefano Bonaccini, mentre che l'avversario sia Matteo Salvini non è assolutamente in dubbio. Tanto che le 'sardinè stanno giocando anche un inedito derby a distanza con il leader leghista sull'insidioso campo di Bibbiano, la cittadina della Val d'Enza finita nella bufera per l'inchiesta sugli affidi illeciti e dove lo stesso Salvini ha confermato sarà giovedì per un evento elettorale. «Non volevamo andarci, ma ci hanno chiamato i cittadini, chiedendo di fare qualcosa contro questa ennesima strumentalizzazione», ha rivelato Santori.
Tanto che le sardine confermano di aver 'scippatò la piazza al Carroccio: «Siamo più scaltri dei leghisti, questi polli hanno annunciato la manifestazione senza averla prenotata». Allo stesso tempo, però, Santori ha confermato che «siamo pronti a rinunciare, se la Lega farà lo stesso: loro sono sciacalli, noi un anticorpo». Infine, dal movimento è arrivata anche una mano tesa al premier Conte. «Sarebbe bello poterci incontrare per raccontargli cosa è successo e cosa sta succedendo», le parole di Santori, dopo che era stato lo stesso primo ministro a dichiarare di voler conoscere i portavoce del movimento qualche settimana fa. Sul tavolo del Governo, le sardine vorrebbero portare proposte come il daspo digitale per gli odiatori da social e un'identificazione certa per tutti i profili web.
A prescindere dal voto del 26 gennaio, infatti, il movimento pensa già al futuro: l'8 marzo è in programma un nuovo evento nazionale, «per darci una struttura e decidere cosa diventeremo». Sarà, spiega Santori, «un weekend di convivenza in cui si parlerà di organizzazione, di una nuova casa digitale e delle prossime campagne elettorali regionali». E soprattutto sarà l'occasione per decidere cosa fare da grandi: «No, non diventeremo un partito», taglia corto il leader, ammettendo, però, «che al nostro interno ci sono visioni diverse e noi le stiamo respirando e osservando tutte». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero