Russia influenza la campagna elettorale in Italia. Il Copasir: «Blog, talk show e social per condizionare i cittadini»

L’allarme del Comitato: «Partito il piano per condizionare le opinioni dei cittadini». Sotto i riflettori dell’intelligence alcuni “facilitatori” che collaborano con Mosca

 Ombre russe sulla campagna elettorale italiana. A lanciare l’allarme è la relazione annuale del Copasir. «Preoccupati dalla pervasività della...

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 Ombre russe sulla campagna elettorale italiana. A lanciare l’allarme è la relazione annuale del Copasir. «Preoccupati dalla pervasività della ingerenza russa, le nostre agenzie di informazione e sicurezza e il comitato da diversi mesi stanno monitorando la situazione», si legge nel rapporto licenziato ieri dal comitato di controllo dell’intelligence. «Risulta indispensabile valutare i rischi per la sicurezza nazionale, legati alla possibile percezione che l’Italia sia maggiormente vulnerabile e permeabile all’influenza russa». La politica italiana è entrata nel mirino della macchina di propaganda del Cremlino. E l’ingerenza va aumentando man mano che le elezioni si avvicinano. L’alert del comitato arriva all’indomani delle minacce pronunciate da Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. Giovedì dal suo canale telegram l’ex premier e presidente della Federazione russa, tra i “falchi” più vicini a Vladimir Putin, ha lanciato un messaggio minatorio sulle urne italiane: «I voti degli elettori sono una potente leva di influenza. Quelli europei devono punire i loro governi».

Immediate le reazioni dei partiti, con il Pd di Enrico Letta all’attacco contro i «silenzi» del centrodestra e la Lega a smarcarsi, «la Russia non influirà minimamente sul voto degli italiani» ha detto ieri il segretario Matteo Salvini. Ma l’ingerenza di Mosca, svela il rapporto del Copasir, va ben oltre le boutade di Medvedev, noto alle cronache per gli improperi lanciati contro i governi occidentali, incluso quello italiano. «L’opera di diffusione di false notizie riconducibili alla Federazione Russa risponde a una strategia già operativa da tempo e che in questi mesi ha trovato ulteriore consolidamento – si legge nel documento. Una campagna di disinformazione, riprende, che trova spazio «nell’ambito dei canali di informazione pubblica e privata attraverso soggetti che vengono ospitati e partecipano ad alcune trasmissioni con l’intento di veicolare la disinformazione e il tentativo di condizionare o comunque inquinare il processo di formazione delle libere opinioni che è un caposaldo delle società democratiche». 

I DIBATTITI IN TV

La frecciatina è rivolta agli ospiti filorussi nei talk show italiani su cui il Copasir aveva già suonato un campanello d’allarme in una recente audizione con Giuseppe Moles, sottosegretario a Palazzo Chigi con delega all’editoria. Ma la tv non è l’unico canale per traghettare le fake russe nel dibattito politico italiano. «È stato altresì osservato che la propaganda azionata dal Cremlino si avvale di agenzie di stampa online controllate che pubblicano i propri contenuti in diverse lingue - compreso l’italiano - con decine di milioni di visualizzazioni, nella maggior parte dei casi del pubblico più giovane». Non si tratterebbe di media ufficiali vicini al Cremlino - emittenti come Sputnik e Russia Today sono state oscurate dall’Ue dopo l’invasione russa dell’Ucraina- ma di «siti di propaganda e disinformazione di cui sono ignoti i sostenitori, le fonti di finanziamento e che non forniscono evidenze sui fatti narrati», avvisano i parlamentari del comitato bipartisan.

Web, tv, social network. In campo ci sono attori diversi ma con una missione comune, prosegue la relazione. «Autorità aventi una evidente responsabilità di tipo politico, soggetti russi non solo appartenenti al mondo giornalistico aventi forme di collaborazione con le autorità russe». Ma nel mirino degli 007, riferisce il Copasir, ci sono anche facilitatori italiani che «si adoperano come agenti di influenza e di disinformazione e che vantano rapporti con canali anche culturali della Federazione russa». C’è un motivo se l’Italia è una “attenzionata” speciale del Cremlino, conclude il Copasir. E il perché è presto spiegato: con una campagna elettorale aperta in piena estate e il governo dimissionario di Mario Draghi che ha calcato la mano sulle sanzioni e il gas russo, adesso «l’Italia può rappresentare il grimaldello con cui forzare l’atlantismo europeo». 

 

 

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Il Messaggero