Elezioni, l’interferenza di Mosca sulla campagna elettorale: «Punite il vostro governo»

Medvedev attacca. Di Maio: preoccupante. Il Pd accusa: «Il centrodestra non condanna». Salvini: «Il problema degli italiani non sono i tweet russi»

Elezioni, l’interferenza di Mosca sulla campagna elettorale: «Punite il vostro governo»
Mosca chiama Roma, di nuovo. E pronuncia una minaccia nemneno troppo velata in vista delle elezioni politiche di settembre. «Alle urne vorremmo vedere i cittadini europei...

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Mosca chiama Roma, di nuovo. E pronuncia una minaccia nemneno troppo velata in vista delle elezioni politiche di settembre. «Alle urne vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche chiamarli a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità». A parlare è Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ex premier e presidente della Federazione e fedelissimo di Vladimir Putin. «I voti degli elettori sono una potente leva di influenza», ha ammonito. «Se il prezzo per la democrazia europea è il freddo negli appartamenti e i frigoriferi vuoti, questa democrazia è per pazzi». Immediata la levata di scudi della politica italiana per l’ennesima ingerenza del Cremlino. O almeno, di una parte della politica.

 

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LE REAZIONI
Tuona il Pd di Enrico Letta: «Il rischio è chiarissimo, la Russia ha deposto la scheda nell’urna e vuole cambiare il corso della politica estera italiana», ha detto in serata il segretario dem. Carlo Calenda, leader di Azione, sceglie la trincea twitter: «La Russia e Medvedev il 25 settembre avranno un’amara sorpresa. Ci impegneremo a sconfiggere i loro amici Conte, Berlusconi e Salvini». Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico, definisce «preoccupante l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane» e invita tutte le forze politiche a «prendere una distanza netta». Mentre il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte condanna «un’intromissione inopportuna e pericolosa». A far rumore, però, è il silenzio in casa centrodestra. Dalla Toscana Matteo Salvini parla di flat tax e attacca Letta, «forse è distratto e pensa ai tweet russi». Pronta la risposta del leader Pd, che chiede al segretario della Lega di annullare un accordo «gravissimo per la sovranità del nostro Paese». Un riferimento all’intesa siglata da Salvini nel marzo del 2017 con il partito di Putin Russia Unita. Un accordo di collaborazione e scambio di informazioni che si è rinnovato per altri cinque anni in automatico nel marzo scorso - nel mezzo della guerra russa in Ucraina - che però i leghisti oggi disconoscono. Dalle fila di Forza Italia interviene Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri del Senato: «Il centrodestra ha già dato una condanna ultimativa e definitiva di Putin». Si tiene alla larga dalla polemica Giorgia Meloni, per Fdi a tagliar corto è il presidente dei senatori Luca Ciriani: «Le accuse contro il centrodestra sono risibili quasi quanto le dichiarazioni di Medvedev».

 


IL FARO DEL COPASIR
Adolfo Urso, presidente del Copasir, il comitato di controllo dell’intelligence, lancia un alert: la minaccia di Medvedev, spiega, «è solo la punta dell’iceberg» e l’Italia è nel mirino perché «è tassello fondamentale della difesa occidentale e atlantica». Oggi il comitato di Palazzo San Macuto approverà la relazione annuale. Un documento che tra l’altro riaprirà il dibattito sulla disinformazione di Mosca in Italia con un monito sui talk show e gli ospiti tv che in questi mesi hanno «veicolato disinformazione» e puntano a «inquinare» la politica italiana. Nel rapporto c’è anche un allarme su una rete di siti di propaganda con «decine di milioni» di visualizzazioni di cui sono ignote ad oggi le fonti di finanziamento. Quella di Medvedev è solo l’ultima di una lunga serie di invettive contro l’Italia. Nei mesi scorsi l’ufficiale di Putin, annoverato tra i «falchi» del Cremlino, aveva già messo lo Stivale nel mirino definendo il premier Mario Draghi «un leader politico di basso livello».



 

 

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Il Messaggero