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Piccola gaffe, si fa per dire, del governo iracheno nel corso della visita di Giorgia Meloni. La visita del premier italiano in terra orientale ha suscitato grande entusiasmo, sia all'interno delle istituioni irachene che delle truppe italiane di stanza a Baghdad, non tutto però è andato secondo copione istituzionale.
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La gaffe della bandiera
Come da prassi, Giorgia Meloni è stata accolta con il classico cerimoniale, riservato ai primi ministri in visita, alla presenza del premier iracheno Mohammed Shia al-Sudani. Sarebbe stato tutto perfetto se non fosse per un particolare, non di poco conto, che non è sfuggito agli occhi più attenti.
Durante la cerimonia sono state infatte esposte bandiere irlandesi invece del tricolore italiano. L’errore è stato segnalato su Twitter da Ali Al-Mikdam, giornalista e ricercatore e fondatore di Iraq Future Center for democracy support. Una provocazione? Difficile. Una gaffe? Molto probabile. Sicuramente qualcosa di poco comune e per la quale qualcuno dovrà rispondere.
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La smentita
«Smentiamo ufficialmente la notizia di un supposto errore riguardante l'imbandieramento dell'incontro odierno del PdC Giorgia Meloni con l'omologo iracheno Mohamed Al Sudani a Baghdad, frutto di un mero effetto ottico. Le bandiere utilizzate erano della Repubblica Italiana». Lo assicura l'ambasciata italiana in Iraq su Twitter, in risposta a post sui social media che avevano parlato di uno scambio con la bandiera irlandese, simile alla nostra con l'arancione al posto del rosso.
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