Green pass, dal Brasile all'India: ecco i Paesi dove non è possibile viaggiare da e per l'Italia

Non solo Green pass. Gli spostamenti dall'Italia verso l'estero (e viceversa) sono disciplinati da un Dpcm e una serie di ordinanze del Ministero della Salute, che...

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Non solo Green pass. Gli spostamenti dall'Italia verso l'estero (e viceversa) sono disciplinati da un Dpcm e una serie di ordinanze del Ministero della Salute, che dividono gli Stati in cinque categorie, a seconda del rischio epidemiologico che comporta uno spostamento da e verso quel territorio. Gli Stati inseriti nella cosiddetta "lista E" sono quelli considerati a maggior rischio e verso cui gli spostamenti non sono consentiti per turismo, ma solo per comprovate esigenze quali: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Fra questi spiccano Sri LankaBangladeshBrasile e India, per cui il Ministro della Salute, con varie ordinanze, ha disposto come misura speciale il divieto di ingresso in Italia. 

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Le regole per chi arriva

Sul portale "Viaggiare Sicuri" a cura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si legge che l'ingresso in Italia è vietato per «tutti coloro che provengono da Brasile, India, Bangladesh o Sri Lanka, o che vi abbiano soggiornato/transitato nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso in Italia. Tale divieto è stato confermato, per il Brasile, con Ordinanza 14 maggio 2021, in vigore fino al 30 luglio 2021. Per India, Bangladesh e Sri Lanka, la disciplina è contenuta nell’Ordinanza 29 aprile 2021 e nell’Ordinanza 6 maggio 2021, prorogate fino al 30 luglio 2021, con Ordinanza adottata dal Ministro della Salute il 18 giugno». 

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L'ingresso in Italia dal Brasile è consentito solo a coloro che abbiano la residenza anagrafica in Italia, a coloro il cui ingresso sia autorizzato dal Ministero della Salute italiano, per inderogabili motivi di necessità, a coloro che debbano raggiungere il domicilio, l’abitazione o la residenza dei figli minori, del coniuge o della parte di unione civile. Per quanto riguarda Sri Lanka, Bangladesh e India l'ingresso in Italia è consentito a coloro che siano cittadini italiani e che abbiano anche la residenza anagrafica in Italia, ai cittadini italiani iscritti nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), o per ragioni umanitarie o sanitarie non differibili, dopo aver ottenuto una autorizzazione espressa del Ministero della Salute italiano.

Per tutti c'è poi l'obbligo di sottoporsi a test molecolare o antigenico condotto a mezzo di tampone, e risultato negativo, nelle quarantotto ore precedenti l’ingresso in Italia; l'obbligo di compilare il necessario formulario digitale (digital Passenger Locator Form) ovvero, in caso di impedimenti, un’autocertificazione; sottoporsi ad ulteriore test molecolare o antigenico, condotto a mezzo di tampone, all’arrivo in Italia, in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, oppure entro quarantotto ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.

 

 

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Il Messaggero