Sarà un anno «non facilissimo» per i Cinque Stelle, preconizza Matteo Renzi. E neanche per il governo Conte bis il 2020 inizierà sul velluto, se Italia...
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Legge elettorale, nella maggioranza si discute della soglia al 5%. No di Leu
E così si tornerà presto a parlare dei cosiddetti responsabili, senatori di altri partiti - in particolare di Forza Italia - che sarebbero pronti a votare contro le indicazioni dei vertici per salvare la legislatura. Un drappello che confluirebbe nel Gruppo Misto, già rimpinguato dalle espulsioni e defezioni Cinquestelle, in tutto 10. Definiti anche i volenterosi, a motivare questi senatori nel cercare di arrivare al 2023 c'è anche la tagliola della riforma dei parlamentari, che riduce di molto le chance di rielezione. Un primo esempio di quanto potrebbe accadere si è avuto nel voto sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes), a dicembre, quando l'assenza di 10 senatori di Forza Italia ha abbassato il numero dei no alla risoluzione della maggioranza, facendo da stampella al governo.
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Gli interessati e il partito hanno negato sdegnati qualsiasi accordo sottobanco. Ma Silvio Berlusconi ha riconosciuto che «la voglia di restare in Parlamento e usufruire di uno stipendio è forte. Può darsi che anche da altri partiti ci siano supporti al governo, affinché rimanga in carica per tutta la legislatura». Tra i promotori del gruppo dei responsabili ci sarebbe secondo molti Paolo Romani, in passato ministro con il Cavaliere premier. L'ex capogruppo al Senato non ha mai confermato nulla, come del resto Mara Carfagna, deputata e vicepresidente azzurra della Camera, che anzi ha sempre smentito simili scenari. Il partito al quale guarderebbero eventuali 'volenterosì di Forza Italia è però proprio Italia Viva, che ora minaccia di non votare il Milleproroghe e di sostenere invece la proposta del forzista Enrico Costa contro la riforma della prescrizione. Tutti potenziali ordigni sulla strada della maggioranza, con il rischio che il governo vada sotto al Senato e si apra la crisi.
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Il Messaggero