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Le bubbole da rotocalco sulle ricorrenti quanto fantomatiche ipotesi di scavalcamento di suo padre Carlo sul trono si sono infrante contro il muro della realtà, come era fatale fosse; e di quelle regole costituzionali tanto care a Elisabetta II più che a ogni altro. Ma per il principe William, 40 anni compiuti il 21 giugno, la morte della nonna-regina significa comunque un cambiamento di ruolo importante in seno alla monarchia britannica: da ieri è formalmente il delfino di casa Windsor, primo nella linea di successione alla corona dietro Carlo, nuovo re 73enne con il nome di Carlo III.
William e Kate principe e principessa del Galles
Al titolo di duca e duchessa di Cambridge, lui e la consorte Catherine (il diminutivo Kate è in archivio da tempo nei comunicati ufficiali, per ragioni di rispetto) si erano già aggiunti quelli di duca e duchessa di Cornovaglia: appannaggio finora riservato a Camilla, elevata intanto a regina consorte. E re Carlo ha deciso di nominarlo pure principe di Galles (prince of Wales, e la moglie principessa): titolo che a lui venne assegnato qualche anno dopo l'ascesa al trono della madre Elisabetta nel 1952, con successiva investitura solenne formale - tra le mura dello scenario coreografico e un pò intimidente del maniero gallese di Caernarfon Castle - rinviata addirittura al 1969. Una volta raggiunta quella che allora era la maggiore età.
Rinvio che per William, ampiamente maggiorenne, non è stato necessario, come già notavano i tabloid, convinti che nel suo caso la 'promozionè sarebbe arrivata presto, come è stato.
Il nuovo ruolo di William
Un asse che ora, con king Charles proclamato sul trono, potrebbe consolidarsi ulteriormente. Assicurando a un sovrano dalla sensibilità moderna su temi di cui è stato pioniere come le emergenze ambientali o il cambiamento climatico - ma giunto comunque ultrasettantenne all'appuntamento con la corona - quel sostegno e quella ventata di gioventù di cui ha assolutamente bisogno per affrontare una transizione delicata nel cammino della monarchia dopo 70 anni vissuti all'ombra di un'icona quale Elisabetta II. E per avere al fianco il simbolo di una nuova generazione nel progetto di svecchiamento e snellimento istituzionale della corte cui - per necessità o per convinzione - padre e figlio sono accreditati entrambi di ambire.
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Il Messaggero