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«Ceh amio tuttoe beene?». «Amio, da quanto tempoe!». Se ultimamente sentite parlare i vostri figli così, con questa specie di cantilena in cui vengono storpiate le parole, tranquilli, non serve il logopedista: stanno solo parlando in corsivo. Avete capito bene. In adolescenza già parlano poco e, se parlano, utilizzano termini che stentiamo a capire come questa ultima (discutibile) moda diventata virale su TikTok che prende in giro la cadenza milanese. Un linguaggio infarcito di abbreviazioni, vocali chiuse e sillabe strascicate che ha cominciato a diffondersi in centinaia di video parodia che ironizzavano sullo stile di vita fighetto di alcune influencer.
I tutorial sul web
Capofila la tiktoker Giulia Caselli che non è affatto milanese, ma marchigiana: in poco tempo ha cominciato a spopolare in tutta Italia. Come si parla in corsivo? La base di tutto è amío, una parola inventata dalla generazione Z per dire amo, amore. Sui social più frequentati dai ragazzi ci sono veri e propri tutorial che spiegano (come se ce ne fosse bisogno) non solo come si parla ma anche come si scrive il corsivo, vedi le lezioni di Elisa Esposito. E mentre a scuola si dibatte sull'utilità o meno del corsivo scritto, oggi l'hashtag #corsivo su TikTok conta 14 milioni di views. Amio, vorrete mica restare indietro?
Il Messaggero