«Ceh amio tuttoe beene?». «Amio, da quanto tempoe!». Se ultimamente sentite parlare i vostri figli così, con questa specie di cantilena in cui vengono storpiate le parole, tranquilli, non serve il logopedista: stanno solo parlando in corsivo. Avete capito bene. In adolescenza già parlano poco e, se parlano, utilizzano termini che stentiamo a capire come questa ultima (discutibile) moda diventata virale su TikTok che prende in giro la cadenza milanese. Un linguaggio infarcito di abbreviazioni, vocali chiuse e sillabe strascicate che ha cominciato a diffondersi in centinaia di video parodia che ironizzavano sullo stile di vita fighetto di alcune influencer.
I tutorial sul web
Capofila la tiktoker Giulia Caselli che non è affatto milanese, ma marchigiana: in poco tempo ha cominciato a spopolare in tutta Italia. Come si parla in corsivo? La base di tutto è amío, una parola inventata dalla generazione Z per dire amo, amore. Sui social più frequentati dai ragazzi ci sono veri e propri tutorial che spiegano (come se ce ne fosse bisogno) non solo come si parla ma anche come si scrive il corsivo, vedi le lezioni di Elisa Esposito.
Gioventù irrecuperabile in corsivo
pic.twitter.com/tGSLvnGWsi— Arrivabene (@LordGalurd) June 10, 2022