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Ritocchini ma non sul viale del tramonto, anche in gioventù. Anzi, in adolescenza. Se il rapporto con lo specchio è molto critico già in tenera età che si fa? Si ricorre alla medicina estetica. Il 73% degli adolescenti italiani ha ammesso di avere subito qualche forma di intervento estetico.
Trattamenti dell' acne, rimozione dei peli superflui o delle smagliature, trattamenti anti-cellulite o per rimpolpare labbra, rinoplastica, correzione estetica delle orecchie e mastoplastica gli interventi più richiesti. Il dato emerge dal convegno 'Hair&Nail and Anti-Aging', in programma a Capri oggi e domani, promosso e presieduto da Gabriella Fabbrocini, direttore dell'Unità di Dermatologia clinica dell'Università Federico II di Napoli, e da Antonella Tosti, docente Dipartimento di Dermatologia, Leonard Miller School of Medicine University di Miami.
«Oggi sempre più giovani, e in particolar modo i giovanissimi teenager - spiega Fabbrocini - vogliono sentirsi al passo con il 'look Instagram', omologandosi ai propri coetanei e a un ideale estetico standardizzato dai social media. L'immagine è tutto per molti giovani. Gli adolescenti condividono le loro vite online, consciamente o inconsciamente cercando conferme dai like. Una delle motivazioni primarie per i pazienti che cercano un intervento di chirurgia estetica è il desiderio di apparire meglio nelle fotografie».
Per questo «desiderano labbra carnose e zigomi più nitidi, spesso per creare il selfie perfetto», dice la dermatologa, sottolineando che è importante ritenere adeguate le procedure di interventi estetici eseguiti nell'interesse della salute e dell'equilibrio psicologico del paziente adolescente.
Non sono invece incoraggiabili tutte le procedure legate al raggiungimento della bellezza ideale, all'alterazione dei propri tratti etnici che possono successivamente causare vere e proprie crisi di identità. È infatti alto il rischio di abuso di chirurgia correttiva per chi soffre del disturbo da dismorfismo corporeo. Gli adolescenti che soffrono di questo disturbo - dice in sintesi l'esperta - presentano normali tratti fisici o piccoli difetti, che tendono ad amplificare a causa di una percezione alterata di sé.
Ricorrendo all'intervento chirurgico, possono innescare un "effetto valanga", perché nessun intervento sarebbe mai soddisfacente. I genitori dovrebbero aiutare i ragazzi a capire quando un intervento non può essere effettuato, così come il medico che, nel caso, può consigliare il ricorso a uno psicologo professionista nel caso il paziente mostri una grave depressione, disturbi alimentari o sia coinvolto in dipendenze croniche. «I rischi sono molti - conclude Fabbrocini - tra tutti l'accessibilità a trattamenti non professionali.
C'è poi la facile reperibilità sul mercato online di prodotti riempitivi economici e che possono contenere sostanze non sterili. Tuttavia, i filler negli adolescenti possono essere utilizzati per correggere un evidente difetto fisico che crea disagio. È necessaria una valutazione completa dell'adolescente e delle ragioni che lo spingono a sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica. La scelta finale deve essere una decisione condivisa dall'adolescente, dai genitori e dal medico. Infine i filler dermici devono essere eseguiti da professionisti esperti e qualificati». Durante il convegno in corso a Capri, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, consegnerà il premio Afrodite alla dermatologa afroamericana Valerie Candel, per le eccellenze dermatologiche nel mondo, e assegnerà a Mariia Konchak la borsa di studio messa in palio dal Comitato organizzativo del convegno in favore delle dermatologhe ucraine.
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