Alessandro Gassman, lo sfogo dopo l'annuncio di Giarrusso nel Pd: «Non vi voto mai più»

L'attore romano non nomina mai né i dem né l'ex M5S, ma le sue parole sono apparse a molti piuttosto eloquenti

Alessandro Gassmann, lo sfogo dopo l'annuncio di Giarrusso nel Pd: «Non vi voto mai più»
Alessandro Gassmann si sfoga con un tweet dopo la decisione dell'ex Iena televisiva ed ex M5S Dino Giarrusso di entrare nel Pd. L'attore romano non nomina mai...

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Alessandro Gassmann si sfoga con un tweet dopo la decisione dell'ex Iena televisiva ed ex M5S Dino Giarrusso di entrare nel Pd. L'attore romano non nomina mai né i dem né il Giarrusso, ma le sue parole sono apparse a molti piuttosto eloquenti: «Un partito che continua ad essere riempito di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l'idea iniziale. Un continuo cavallo di Troia lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni. Non vi voto MAI più”, ha scritto Gassmann. 

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Bonaccini: «Siamo un partito aperto»

Nel frattempo, il candidato alla segretaria Pd Stefano Bonaccini pone una condizione all'ingresso dell'eurodeputato ex M5S. Dal palco di Milano, in chiusura della sua kermesse per le primarie, lo invita a scusarsi: «Siamo un partito aperto a chiunque, ma se Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito». L'ex Iena però per ora tace e, raggiunto telefonicamente, dichiara: «Ci risentiamo tra qualche giorno...». Il suo ingresso nel Pd, commenta Alessio D'Amato, che corre per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, «può essere anche un segnale utile per un voto disgiunto...».

 

 

 

Intanto, Graziano Delrio lancia la proposta degli Stati generali del Sud. Detto quello che doveva dire sulla new entry che divide i Democratici e fa insorgere la base, Bonaccini va oltre e affronta alcune delle questioni cruciali per il Pd. Critica la gestione della sconfitta («Più della sconfitta ci ha fatto male il modo in cui l'abbiamo gestita») e garantisce che il tema del lavoro tornerà al centro dell'agenda politica del partito. Un partito che sarà «più »riformista« che mai. Invita ad essere uniti e a smetterla con l'autoflagellazione. Ribadisce che «da oggi parte la rimonta del Pd« e assicura che il popolo Dem non ci metterà »mai più 5-6 mesi per eleggere il segretario».

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Il Messaggero