Appena c’è una luce, i romani accorrono. Appena c’è un segno di normalità, i romani ci si aggrappano. E’ così che l’ex...
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Roma, Raggi accende Spelacchio e parla con l'albero di Natale: folla a piazza Venezia
I romani a passeggio si fermano davanti all’arbusto illuminato, lo fotografano, lasciano ai suoi piedi le letterine per Babbo Natale nella casetta di legno adibita a ufficio postale (e chissà quanti appelli a Santa Claus: «Regalaci la Roma che meritiamo!») ed è un modo, questo tributo a se stessi più che all’arbusto, per scuotersi dall’indifferenza. E per dire all’Italia: non è vero che nella Capitale le cose possono solo andare peggio, e noi su questo ci scommettiamo. Oddio, se si gira l’angolo c’è il solito suk, ci sono i marciapiedi maleodoranti, i cassonetti non svuotati e se cadono due gocce di pioggia si scatena l’effetto diluvio ma le fiamme degli autobus divampano lo stesso.
E però, come terapia motivazionale, l’ex Spelacchio per i romani parrebbe funzionare. Al netto del folk di una sindaca che parla con un albero e quello gli risponde con una voce pre-registrata che fa un po’ Strapaese.
Più rigoglioso, più orgoglioso, più illuminato, sull’ex Spelacchio si riversa la voglia di fiducia da parte di chi è stanco di lagnarsi di Roma e la vorrebbe vedere svettare. Sul web ci sta riuscendo e si moltiplicano le immagini che contrastano e ribaltano l’icona degradata dell’Urbe circolante in questi anni e capace purtroppo d’infrangere agli occhi del mondo il mito plurimillenario della Grande Bellezza. Ora rimbalzano cartoline assai più edificanti (ma durerà?). La notizia più che l’albero è la folla che lo omaggia.
SCOSSA CIVICA
Spelacchio 2 la vendetta non deve restare un simbolo natalizio, ma fungere da scossa civica che inauguri l’epoca dell’anti-fragilità di Roma, del rachitismo mai più, del maltrattamento vade retro e insomma di Roma che torna a essere Roma. Non solo per se stessa ma per l’intera nazione di cui è Capitale. Chi avrebbe mai creduto che Spelacchio potesse diventare un patriota.
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Il Messaggero