Servizi segreti, il governo cambia subito, rischia anche il capo della Guardia costiera

Servizi segreti, il governo cambia subito, rischia anche il capo della Guardia costiera
La rivoluzione ai vertici degli 007 inizierà già domani, quando il governo avvierà la procedura ufficiale per il cambio all’Aise e al Dis, il servizio...

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La rivoluzione ai vertici degli 007 inizierà già domani, quando il governo avvierà la procedura ufficiale per il cambio all’Aise e al Dis, il servizio segreto estero e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza: Alberto Manenti e Alessandro Pansa potrebbero lasciare il loro incarico martedì, anticipando una decisione di Palazzo Chigi prevista in settimana.


L’ACCELERAZIONE
Ma quello legato ai servizi segreti potrebbe non essere l’unico colpo di scena, perché si parla anche di sostituire l’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante generale della Guardia costiera. Una decisione che sembra aver subìto un’accelerazione subito dopo il caso della nave Diciotti e dell’intervento in soccorso dei migranti, non completamente gradito al Viminale.

Settimana calda, dunque, per le nomine, e affidata alle decisioni che avrebbe già preso il premier Giuseppe Conte, in quanto titolare della delega ai servizi. Il presidente del Consiglio non agirà da solo: si è consultato con i vicepremier Salvini e Di Maio, e l’accordo sarebbe stato trovato. La partita - secondo ambienti vicini al ministro dell’Interno - sarebbe tutta nelle sue mani. E la decisione del cambio ai vertici sarebbe stata anticipata, proprio perché all’interno della stessa intelligence sarebbe stata manifestata da più parti la volontà di cambiamento, di scelte legate alla meritocrazia, di maggiore chiarezza. In considerazione del fatto che ci sono tra i migliori professionisti al mondo nel settore. La sostituzione di Manenti e di Pansa, però, potrebbe non seguire un percorso comune. I due alti dirigenti scadevano a marzo del prossimo anno, ma se il direttore dell’Aise, grande regista della mediazione libica sotto il ministero Minniti, andrà in pensione dopo quarant’anni passati nel riserbo più totale di Forte Braschi, per il prefetto Pansa potrebbe aprirsi una nuova strada. Negli ultimi mesi Conte sembra aver creato un rapporto di grande fiducia con l’ex capo della Polizia, tanto da decidere di passare a lui la delega ai servizi. Così come già accaduto in passato con Gianni De Gennaro.

“I PAPABILI”

Quali i candidati più accreditati alla successione? Al Dis si fa con molta insistenza il nome di Elisabetta Belloni, segretario generale del ministero degli Esteri, nomina che sarebbe gradita a Mattarella. Anche se in corsa ci sarebbero anche i due vicedirettori, il vicario Enrico Savio e il generale Carmine Masiello. Quest’ultimo, però, è l’ex consigliere militare dei premier Renzi e Gentiloni, un particolare non secondario per il governo gialloverde. Sul fronte dell’Aise, invece, sembra godere di grande credito il generale Giovanni Caravelli, vicedirettore dal 2014, che ha dalla sua il fatto di aver seguito in prima persona la questione libica su mandato di Manenti, di piacere molto a Salvini, ma anche al ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, con la quale si sono conosciuti quando lei era capitano della riserva. In pole position anche il generale della Guardia di finanza Luciano Carta, vice dell’Aise; sebbene il suo nome venga fatto anche tra i possibili candidati alla successione di Giorgio Toschi, attuale comandante generale che a maggio 2019 vedrà scadere il mandato. Nessuna novità per i vertici dell’Aisi (l’intelligence interna), dove resta saldo il generale Mario Parente, rinnovato a giugno scorso per altri due anni, proprio da questo governo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero