Navicella Tiangong impazzita verso la Terra, 40 minuti per salvarsi: le avvertenze della Protezione civile

Navicella Tiangong impazzita verso la Terra, 40 minuti per salvarsi: le avvertenze della Protezione civile
Lunedì la riunione con i giornali online. Un eccesso di scrupolo da parte della Protezione civile, indispensabile se davvero i frammenti della “Tiangong 1”,...

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Lunedì la riunione con i giornali online. Un eccesso di scrupolo da parte della Protezione civile, indispensabile se davvero i frammenti della “Tiangong 1”, stazione spaziale cinese fuori controllo dal 2016, precipitassero sul territorio nazionale. 

La mappa dell'Esa: in verde la fascia che potrebbe essere interessata dalla caduta di detriti


Trentasei ore prima si saprà se i frammenti raggiungeranno New York, Istanbul, Toronto o davvero l’Italia. Il raggio di 100 chilometri, entro il quale avverrà l’impatto, però, potrà essere definito solo 40 minuti prima dell’arrivo delle scorie e, in quel caso, sarà necessario dare l’allarme nel minor tempo possibile, per permettere alla popolazione di prendere precauzioni. Sulla data dell’impatto, indicata tra il 28 marzo e il 4 aprile, le previsioni concedono un margine maggiore: si saprà con tre giorni di anticipo. Ma l’appuntamento per indicare alle testate come gestire l’eventuale allerta è già fissato.

LA CIRCOLARE
Nel frattempo, è già disponibile sul sito della Protezione civile un vademecum per la popolazione. Sebbene l’evento sia remoto e non ci siano precedenti, si raccomanda di barricarsi in casa, stare lontani da finestre e porte vetrate. All’interno degli edifici, i posti più sicuri dove rifugiarsi, sono sotto le volte dei piani inferiori e i vani delle porte nei muri portanti, per quanto riguarda gli immobili in muratura. I consigli sono diversi per gli edifici in cemento: i luoghi meno a rischio si trovano vicino alle colonne e alle pareti. La protezione civile raccomanda di non toccare i frammenti, mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, e di inviare una segnalazione alle autorità competenti.
Quando la stazione scenderà a quota di 90 chilometri, comincerà ad andare in frantumi. Tra gli elementi che potrebbero sopravvivere all’impatto ci sono i serbatoi, che contengono idrazina, sostanza tossica per l’uomo.


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Il Messaggero