La didattica a distanza e la didattica digitale integrata hanno penalizzato, lo studio

La didattica a distanza e la didattica digitale integrata hanno penalizzato, lo studio
La didattica a distanza e la didattica digitale integrata hanno penalizzato i ragazzi nella loro sfera emotiva e nell'apprendimento, mentre i docenti sono stati...

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La didattica a distanza e la didattica digitale integrata hanno penalizzato i ragazzi nella loro sfera emotiva e nell'apprendimento, mentre i docenti sono stati sostanzialmente in grado di adattarsi alla novità; una novità, da cui, comunque, in futuro non si potrà più prescindere. Sono i risultati della ricerca commissionata dal Comune di Latina e condotta da uno studio esterno. Relativamente agli insegnanti, il campione ha visto 110 intervistati: all'inizio della pandemia, un anno fa, il 53% era preoccupato perché non sapeva se gli studenti sarebbero stati in grado di seguire le lezioni anche a distanza, mentre il 33% era sicuro di sé; oggi, ben il 60% di loro ritiene che la dad abbia compromesso il proprio percorso di insegnamento. Nonostante l'87% ritenga che sia stata garantita la continuità, il 69% afferma che dad e did stanno penalizzando l'apprendimento. Se è vero che i ragazzi fanno molta fatica a seguire le lezioni in Dad (67%), è però pur vero che due terzi dei docenti promuovono, anche se tiepidamente, il nuovo strumento. Diverso invece il punto di vista degli studenti: ne sono stati intervistati 521, l'87% dei quali dal liceo: un anno fa, la maggioranza si sentiva preoccupata per le lezioni in remoto; oggi, il 65% ritiene che abbia compromesso il proprio percorso di apprendimento, anche se è solo una parte minoritaria (ma non trascurabile) del 48% a dire di fare molta fatica a seguire le lezioni in Dad e il 41% che i contenuti non siano adeguati. Se il 70% si sente comodo nel seguire le lezioni a casa, il 76% soffre però della mancanza dei compagni. «Emerge come la scuola in presenza ha comunque tanto da dover cambiare: la didattica frontale puramente trasmissiva di conoscenze era qualcosa che aveva già mostrato i suoi limiti», afferma l'assessore alla Pubblica istruzione, Gianmarco Proietti.


An. Ap.
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Il Messaggero