Covid: cento nuovi positivi e cinque morti: «Emergenza continuativa al Goretti»

Miriam Lichtner
 La provincia di Latina entra ufficialmente oggi, insieme al Lazio, in zona arancione con 100 nuovi casi positivi. Tanti sono quelli riportati ieri nel bollettino della Asl:...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

 La provincia di Latina entra ufficialmente oggi, insieme al Lazio, in zona arancione con 100 nuovi casi positivi. Tanti sono quelli riportati ieri nel bollettino della Asl: una flessione rispetto alle scorse settimane (erano stati 173 venerdì e 256 giovedì), che tuttavia evidenzia ancora numeri a tre cifre sui nuovi casi di covid. Il bilancio è ancora peraltro pesantissimo sul piano dei decessi. Sono cinque infatti le nuove vittime dell'infezione in 24 ore: si tratta di una donna di Terracina di 90 anni, di un'altra paziente 90enne di Cori, di un uomo di Sonnino di 89, a cui si aggiungono i decessi di due pazienti residenti fuori provincia, un 69enne di Lanuvio e un 68enne originario di Sora. Si allunga così l'elenco dei morti, arrivando a contare complessivamente 325 vittime nei 10 mesi di pandemia, 296 è invece il dato riferito ai soli pazienti pontini. Tragico anche il mese di gennaio, con 45 morti nei primi 15 giorni del nuovo anno e ben 3.243 nuovi contagi.


Per quanto la distribuzione sul territorio dei 100 casi, è ancora una volta Latina a contare i numeri maggiori: 20 positivi a cui si aggiungono i 16 di Aprilia, gli 11 di Terracina e ancora gli otto di Sezze, i sei dei comuni di Cori, Formia e Gaeta, quattro di Cisterna, Fondi e Sabaudia, tre di Maenza e San Felice Circeo, due a Sonnino, Sermoneta e Minturno, uno ancora rispettivamente a Pontinia, Ponza e Roccagorga. Come emerge dai dati raccolti dalla Asl, il territorio fa ancora i conti con contagi che dilagano all'interno delle famiglie, che rappresentano ancora le situazioni prevalenti rispetto ai link epidemiologici che si riescono a identificare. Nei comuni in cui si rileva un numero più elevato di positivi infatti la ricostruzione consente di risalire a focolai che si diffondono fra parenti mentre sono sempre meno i contagi negli ambienti di lavoro e nelle strutture sanitarie.


Il punto sul covid è stato fatto anche dal sindaco Damiano Coletta, che precisa quali sono le misure che entreranno in vigore a partire da oggi e che definiscono la zona arancione. «Siamo sopra l'indice 1 spiega il primo cittadino - I contagi sono cresciuti nella settimana dal 4 al 10 gennaio, probabilmente il risultato di quanto accaduto durante le festività. I link tracciati sono appunto di tipo familiare o amicale». Nel corso di una diretta su Facebook è intervenuta anche la dottoressa Miriam Lichtner, primario delle Malattie infettive del Goretti: «La situazione è molto preoccupante spiega Mentre tutti parlano della terza ondata, qui a Latina non abbiamo mai finito la seconda. Il nostro ospedale da vari mesi si trova in una situazione di occupazione di circa 200 posti covid fissi, che ha visto la riconversione di interi reparti e il coinvolgimento di medici che normalmente fanno altro e che sono stati dirottati sul Covid. Stiamo parlando di un intero ospedale. La situazione è di emergenza continuativa e non può andare avanti con facilità, in pronto soccorso ci sono molti pazienti non Covid che non trovano posti letto. Dobbiamo assolutamente ridurre il bacino di infezione perché i contagi sono stati tanti nelle ultime settimane. I cittadini devono fare la loro parte». Ci sono stati casi di 25enni senza nessuna complicazione che hanno fatto ricorso alle cure dell'ospedale, così come 40enni con polmoniti che peggiorano fino all'insufficienza respiratoria.


 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero