In agosto meglio corsi o lavoro ai giovani non piace la vacanza

In agosto meglio corsi o lavoro ai giovani non piace la vacanza
ROMA Corsi di formazione, lavoretti, piccole attività per arrotondare le entrate, fare esperienza e arricchire il curriculum. Altro che riposo, è un agosto...

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ROMA Corsi di formazione, lavoretti, piccole attività per arrotondare le entrate, fare esperienza e arricchire il curriculum. Altro che riposo, è un agosto decisamente impegnato quello che stanno vivendo i giovani italiani. Solo il 21% - quindi due su dieci - dedicherà tutto il mese al relax. Ed è appena il 23% a sentire necessità di andare al mare. 


Per gli altri la città va bene. Anzi, può essere addirittura meglio: un ragazzo su due, il 51%, è disposto a restarvi pur di trovare un impiego. E sono ben quattro su dieci ad aver deciso di destinare agosto a formazione e lavoro. A tracciare il profilo di come i giovani trascorreranno il mese che tradizione vuole consacrato all’ozio è uno studio condotto, con metodologia WOA-Web Opinion Analysis, da Sanpellegrino Campus su circa 3500 tra studenti e neolaureati, monitorando online i principali social network, forum e community. 
I numeri sono chiari. Il 22% cerca piccoli corsi, possibilmente low cost - bene anche on line - per migliorare la propria preparazione, approfondendo materie di studio e guardando a discipline utili per impieghi futuri. Tra le aree di maggior interesse, digital marketing, lingue, web design, e-commerce. Il 18% aspira a trovare un’occupazione. La ricerca si muove in più ambiti. In testa alle preferenze, l’assistenza alla clientela, che interessa il 23% dei ragazzi. Segue, nel 21% dei casi, il tuttofare in cucina. All’assistenza a bambini o anziani guarda il 18%. Il 14% cerca opportunità di lavoro come hostess e promoter. L’aiuto nelle commissioni domestiche per chi è impossibilitato coinvolge l’11%. 

Le vacanze rimangono - il 24% però non se le concederà, il 10% ancora non sa se potrà farle - ma sono ampiamente ridimensionate. Il 23% punta su weekend mordi-e-fuggi per pause brevi che consentano comunque di rilassarsi. Le altre giornate sono dedicate appunto a formazione e lavoro. Non una decisione di impulso. Non per tutti almeno. Il 18% ha pianificato tutto da tempo. Il 15% ha organizzato la propria estate, arrivando però più vicino alla scadenza prevista per le partenze. Il 38%, quasi quattro ragazzi su dieci, ha ricavato il budget, tagliando spese superflue. E c’è pure chi - il 9% - spera nel lavoro agostano per guadagnare il necessario per il viaggio. Fin qui il dato nazionale. A Roma il trend è ancora più evidente. Ad essere sicuro di andare in vacanza è il 62% dei giovani, un dato più basso di quattro punti percentuali rispetto alla media nazionale. Il 15% non sa se potrà concedersi qualche momento lontano dalla città. Ad accontentarsi di partenze da fine settimana è il 26%. Il 78% reputa i corsi fondamentali per portarsi avanti sia nella preparazione accademica sia in vista del futuro lavoro. Il 69% si concentra sul web, cercando di mettere a frutto il tempo speso on line. Il 57% si documenta con materiali in rete di docenti o esperti. Il 33% punta ad attivare corsi interattivi, meglio se gratuiti. Non solo. 

MERCATOvuole recuperare, da autodidatta, le carenze che sente di avere nella formazione in modo da arrivare con maggiore serenità ad affrontare il percorso universitario. Tanti guardano avanti. I corsi più richiesti sono quelli dedicati alle nuove professioni. In prima posizione, il digital marketing, nel 55% dei casi. Segue l’e-commerce, 53%. Il 38% studia come ottimizzare un sito sui motori di ricerca, il 32% si concentra sulla misurazione degli effetti di una campagna web in base agli investimenti. Distanziati, web design, 26%, e film making, 22%. Dalle aspirazioni alla realtà il passo è meno breve di quanto non si possa pensare o sperare.

In materia di possibili occupazioni, le scelte dei giovani romani tracciano il profilo delle opportunità del mercato del lavoro nella Capitale. Il 36% guarda a servizi da svolgere come hostess e promoter. Il 31% all’assistenza alla clientela, in particolare nei centri commerciali. Il 22% cerca un impiego come tuttofare in cucina presso grandi catene alberghiere. Il supporto nelle commissioni domestiche interessa il 18%. Il 14% è disponibile a prendersi cura di bambini o animali. E ad essere disposto a rimanere in città pur di trovare un impiego è il 59%: sei ragazzi su dieci. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero