Alpine presenta la A522, la monoposto del riscatto per Alonso e Ocon

La nuova Alpine A522, la monoposto per la stagione F1 2022
E' una Alpine che guarda al futuro con aggressività e al tempo stesso con moderazione. Due termini opposti, ma che disegnano bene quello che la Alpine, leggi Renault,...

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E' una Alpine che guarda al futuro con aggressività e al tempo stesso con moderazione. Due termini opposti, ma che disegnano bene quello che la Alpine, leggi Renault, sta cercando di ottenere in F1. La voglia di risalire la classifica, la volontà di tornare a competere a livello assoluto, è tantissima e del resto un costruttore mondiale come quello francese non può certo permettersi di vivacchiare. Gli ultimi trionfi targati Renault in F1 sono avvenuti come motorista e legati alla Red Bull, dalla quale ci si è poi distaccati tra mille polemiche e frecciate. Il presidente Luca De Meo ha avviato una profonda ristrutturazione all'interno del team. Ha dapprima rasserenato le varie attività sportive della Casa francese, nel senso che nessuna è stata fermata, come si temeva. Poi è cominciata l'operazione "mercato uomini" per puntare in alto e la squadra negli ultimi due anni è stata profondamente modificata. Nel giro di 12 mesi sono stati allontanati Cyril Abiteboul, ex team principal, e il progettista della power unit Remi Taffin, mentre poche settimane fa Marcin Budkowski, che di fatto aveva rimpiazzato Abiteboul, è stato lasciato libero.



Davide Brivio, strappato alla Suzuki Moto GP per affiancare Budkwoski nel ruolo di direttore sportivo, è stato dirottato alla Academy per giovani piloti. Inoltre, supervisionerà tutti gli impegni sportivi del marchio con la missione di sviluppare e concretizzare nuove opportunità nel mondo del motorsport. E' quindi arrivato Otmar Szafnauer come team principal, grande esperto e negli ultimi anni legato a quella che era la Force India poi trasformatasi in Racing Point e successivamente in Aston Martin. Il reparto motori di Viry-Chatillon è ora gestito da Bruno Famin, ex capo del reparto corse Peugeot che dal 2019 era entrato nella FIA come vice segretario sportivo. Poi, ancora, l'allontanamento non senza strascichi polemici con il consulente d'oro Alain Prost, quattro volte campione del mondo F1. In tutto questo, Laurent Rossi rimane sopra tutti ricoprendo la carica di amministratore delegato di Alpine. Pat Fry, entrato in Renault nel 2020, è stato promosso responsabile tecnico della squadra. Nel contempo, Matt Harman, entrato nella squadra del costruttore francese nel 2018 dopo 18 anni trascorsi in Mercedes, assume il ruolo di direttore tecnico.


Ma ecco la A522, certamente affascinante e splendida, come del resto tutte le monoposto fino ad ora presentate. Le nuove regole hanno permesso agli ingegneri di sbizzarrirsi e va detto che tra loro le vetture di F1 2022 sono piuttosto diverse, non vi è più uno schema unico che negli ultimi anni aveva reso le macchine molto simili tra loro. La Alpine potrà finalmente scalare le cime della montagna che porta al Mondiale F1? Nessuno sa quel che potrà accadere con le nuove regole, le nuove monoposto. Di certo, in casa Alpine si può stare sereni per quanto concerne l'aspetto dei piloti. Fernando Alonso, nonostante i 40 anni raggiunti, ha dimostrato la scorsa stagione di avere ancora la voglia, il coraggio, la capacità di buttarsi nella mischia gestendo al meglio qualifiche e gare. Una certezza, un valore aggiunto enorme per tutta l'Alpine. Poi, c'è Esteban Ocon, giovane che ormai non è più giovane avendo già disputato ben 89 Gran Premi e con all'attivo l'incredibile vittoria nel pazzo GP di Ungheria 2021. L'Alpine voleva un pilota francese, lo ha ingaggiato nel 2020 ed Ocon li ha ripagati con un successo che mancava da tempo in casa Renault. Novità anche dal punto di vista degli sponsor con l'approdo di BWT che per anni aveva dipinto di rosa la Force India, guarda caso quando c'era Szafnauer. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero