MILANO - Quando si nasce con la vocazione alla leadership, non si possono concedere vantaggi alla concorrenza. Alla Volkswagen lo sanno bene, e non intendono assistere inerti...
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Idea possibile. La conferma è arrivata pochi giorni fa dal Salone di San Paolo, in quel Brasile che sta diventando il nuovo Eldorado dell'auto mondiale e nel quale la casa di Wolfsburg è impegnata in un interminabile braccio di ferro - attualmente nel ruolo di inseguitrice - per la supremazia delle vendite sul mercato locale che oggi è appannaggio della Fiat. Alla rassegna paulista la casa tedesca ha presentato la Taigun, un prototipo di Suv cittadino (è lungo meno di 3,9 metri) che ripropone i contenuti estetici decisi e sobriamente lineari tipici del nuovo corso stilistico di Wolfsburg.
Concretezza. Anche se ufficialmente si tratta di una concept car, l'architettura e i contenuti tecnici fanno pensare a un modello che potrebbe andare in produzione anche domani. Del resto, la stessa comunicazione VW precisa che, qualora fosse deciso di metterla su strada, la Taigun non si limiterebbe a percorrere quelle del Paese sudamericano, ma verrebbe commercializzata in tutto il mondo.
La meccanica. Anteprima mondiale anche per il motore, in grado di spingere la vettura fino a 186 km orari di velocità massima. Si tratta dell'ultimo arrivato nella gamma dei 3 cilindri Volkswagen, un 1.0 TSI da 110 cv che nel ciclo combinato consuma 4,7 litri ogni 100 km, emettendo 110 g/km di CO2. Sono dati che aprono un nuovo capitolo nella strategia di downsizing della Volkswagen, e che sono stati ottenuti abbinando il turbocompressore all'iniezione diretta della benzina. Il cambio è manuale a 6 marce, e il peso della vettura è decisamente contenuto per un'auto con queste caratteristiche: 985 chilogrammi.
Agilità e spazio. La lunghezza compatta e il generoso passo di 2.470 mm combinano gli sbalzi ridotti, a vantaggio dell'agilità e della capacità di affrontare gli ostacoli nei percorsi fuoristrada, e la buona abitabilità, più che adeguata per i quattro occupanti previsti dall'omologazione. Se l'altezza da terra e le protezioni sottoscocca sono degne di un autentico off-road, l'evoluto sistema elettronico di stabilità riduce il rischio di sbandate nella marcia su asfalto a velocità sostenuta. Il bagagliaio è di 280 litri che possono diventare 987 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. L'accesso è facilitato dal portello sdoppiato, con i due terzi superiori che si aprono verso l'altro (ma è possibile anche l'apertura separata del lunotto), mentre la parte inferiore si apre verso il basso.
Comunicazione. Com'è ormai inevitabile per le vetture moderne, una grade attenzione è stata dedicata alla connettività, che soprattutto per la clientela più giovane costituisce una conditio sine qua non. Il sistema di infotainment della Taigun è non a caso interfacciabile con qualsiasi smartphone. Sotto il display centrale ci sono vari comandi (tutti in alluminio, dal look particolarmente ricercato) tra cui quelli del climatizzatore e dell'illuminazione esterna nonché l'interruttore dell'hazard. Sopra ci sono invece gli indicatori supplementari della pressione dell'olio, della temperatura dell'acqua e della pressione di sovralimentazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero