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Boicottare la vodka. È l'ultima idea anti-Russia, lanciata da Stati Uniti e Canada, per minare l'economia del Cremlino dopo l'inizio della guerra in Ucraina. «Svuotate tutte le bottiglie di vodka russa e, insieme a munizioni e missili, speditele vuote in Ucraina affinché possano essere usate come bombe Molotov», ha twittato il senatore repubblicano Tom Cotton.
La risposta è arrivata dal New Hampshire, dove gli alcolici si vendono in negozi statali: il governatore repubblicano Chris Sununu ha annunciato la rimozione di tutti i prodotti russi. Stesse decisioni, praticamente in contemporanea, sono arrivate da Ohio, Texas e Utah. E in Canada, il Liquor Control Board dell'Ontario, la provincia più popolata del Paese, ha annunciato la rimozione di tutti i «prodotti russi» dai suoi 600 punti vendita.
Nel mirino anche tè, caviale e Telegram
Bandire la vodka non sarà però così dannoso per la Russia a livello economico. Di tutta la vodka consumata nei due Paesi, quella importata dalla Russia è circa l'1%, scrive il New York Times citando dati del Distilled Spirits Council of the United States, associazione dei produttori e distributori di alcolici.
Ma in rete non è solo la vodka nel mirino: c'è chi con il dilagante hashtag #BoycottRussia chiede di disinstallare Telegram, fondato dal russo Pavel Durov, ma anche chi propone di non acquistare caviale e tè russi e di minimizzare l'uso di gas.
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Il Messaggero