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Si chiamava Mryia, che in ucraino vuol dire "sogno". Era l'aereo più grande del mondo ed apparteneva all'Ucraina. I russi l'hanno distrutto, come metafora di quello che vogliono infliggere alla nazione invasa. Un danno enorme per Kiev, ufficializzato dal ministro degli Esteri Kuleba: «La Russia potrebbe aver distrutto il nostro "Mriya". Ma non potranno mai distruggere il nostro sogno di uno Stato europeo forte, libero e democratico. Prevarremo!», ha scritto in una nota su Twitter.
L'aereo si trovava di base alla fabbrica Antonov all’aeroporto di Hostomel, nord ovest di Kiev, dove il 24 febbraio i due eserciti sono stati protagonisti di tremendi scontri. L'aeroporto era considerato obiettivo chiave dalla Russia, ma attualmente è ancora in mano alle forze ucraine.
Distrutto l'Antonov, simbolo dei sogni ucraini
L'Antonov era un simbolo geopolitico conteso: alcuni ucraini l’hanno usato come segno della resistenza, mentre russi e filorussi lo considerano parte della storia della Russia. Era stato costruito come esemplare unico alla fine degli anni 80 e fino ad oggi era ancora l'aereo più grande al mondo. Era in grado di trasportare un carico di circa 250 tonnellate e vantava 84 metri di lunghezza, 88.4 di larghezza e 18.1 di altezza, per una superficie alare di 905 metri quadri.
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Il Messaggero