Vescovo ferito in Sud Sudan: «Perdono i miei aggressori»

Non nutre rancore verso gli aggressori che gli hanno sparato alle gambe il vescovo Christian Carlassare. Ai microfoni di «Eye Radio», un'emittente locale, ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Non nutre rancore verso gli aggressori che gli hanno sparato alle gambe il vescovo Christian Carlassare. Ai microfoni di «Eye Radio», un'emittente locale, ha pronunciato parole di perdono e ha chiesto preghiere per il Sud Sudan: «So che le persone stanno soffrendo più di me in questo momento per quello che è successo. Rumbek merita molto meglio di questo. Quindi perdono con tutto il cuore chiunque abbia fatto questa azione».

Condizioni stabili

Il Consiglio Generale dei Missionari Comboniani rassicura sulle condizioni del vescovo.«Abbiamo appreso dal Provinciale del Sud Sudan che le condizioni di mons. Christian Carlassare sono al momento stabili: sembra che la ferita riguardi solo i tessuti molli di entrambe le gambe. Mons. Carlassare ha chiesto di rassicurare tutti i confratelli che sta abbastanza bene e ci invita a pregare soprattutto per la gente di Rumbek che, nelle sue parole, sta soffrendo più di lui. Ha aggiunto che perdona i suoi aggressori».

I motivi dell'attacco

I Comoboniani riferiscono che la nomina di Carlassare a vescovo in città era stata accolta bene, ma non è escluso che l'essere straniero abbia acceso rivendicazioni di tipo tribale. «L'attentato al vescovo eletto Carlassare ha colpito molto la comunità sudsudanese, sia i cattolici sia i non cattolici. Ci aspettiamo che i responsabili siano catturati e rispondano del loro gesto». Così suor Paola Balatti, comboniana che opera in Sud Sudan, esprime in un colloquio con l'Agenzia Fides.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero