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«Genocidio». Volodymyr Zelensky va dritto al punto e accusa senza giri di parole l'invasore russo. Davanti alla Corte internazionale di giustizia, Kiev ha presentato una denuncia formale contro Mosca, accusata di «pianificare atti di genocidio» in Ucraina. All'alba della quarta giornata di guerra, il presidente ucraino torna davanti alle telecamere, ancora una volta in mimetica, ancora una volta con sguardo fiero rivolto verso il suo popolo. Parla di una «notte dura», durante la quale l'esercito russo ha sparato sulle abitazioni. «Gli attacchi alla popolazione civile e alle infrastrutture - le sue parole - hanno le caratteristiche di un genocidio e meritano un tribunale internazionale».
Zelensky, l'appello alle forze democratiche
Poi l'ennesimo appello alle forze democratiche del mondo: «Unitevi alla guerra contro la Russia». Nel giorno dell'annuncio dell'inizio dei negoziati - al via domani al confine tra Ucraina, Bielorussia e Russia -, Zelensky non arretra di un passo e, anzi, ammette di essere «scettico» su quanto possa accadere nell'incontro diplomatico di domani. «Lo dirò con franchezza - spiega in uno dei tanti video pubblicati sui social e su Telegram -: non credo molto all'esito di questo incontro, ma proviamoci».
Zelensky, il "presidente eroe"
Mentre sul web rimbalzano video e foto del suo passato da attore comico, lui, Zelensky, non manca occasione per presentarsi davanti alle telecamere. Da vero condottiero, ostenta sicurezza e intesse relazioni internazionali nel tentativo di arginare l'avanzata russa. Si fa fotografare sorridente accanto al suo ministro della Difesa, in contrapposizione all'immagine del nemico Putin immortalato dalla parte opposta del tavolo al quale siedono i suoi consiglieri militari. L'uomo del popolo sfida il dittatore accusato di «genocidio». «Uccidono i nostri bambini, è un male che è arrivato sulla nostra terra - dice in tv - e dobbiamo distruggerlo. Le forze ucraine sono grandi, respingono gli attacchi, distruggono i piani nemici e portano avanti brillantemente il loro lavoro». Poi rilancia la nascita del fronte internazionale contro la guerra, citando i colloqui con i principali leader dei Paesi europei e non solo, dall'Olanda alla Repubblica Ceca, dal Regno Unito alla Polonia. «Abbiamo ricevuto armi, medicinali, carburante, denaro - sottolinea -. Si è formata una forte coalizione internazionale per sostenere l'Ucraina, una coalizione contro la guerra». Una guerra che sta mettendo in ginocchio anche la capitale, Kiev, ancora sotto coprifuoco almeno fino a domani mattina.
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Il Messaggero