Poteva finire in un massacro in stile Columbine l'attacco sferrato questa mattina in una tranquilla cittadina della Finlandia da un giovane armato di una spada e di...
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Sottoposto a un delicato intervento chirurgico, è in terapia intensiva, incapace di fornire spiegazioni su cosa possa averlo spinto ad un gesto così estremo. La polizia non ha neanche considerato un possibile movente di stampo terroristico, ma il Paese nordico, con 5,4 milioni di abitanti e a bassissimo tasso di criminalità, è sotto choc. Il giovane è uno studente dell'istituto professionale teatro dell'attacco, il Savo Vocational College, un istituto tecnico per giovani e adulti adiacente al centro commerciale, l'Herman shopping center, situato a pochi chilometri da Kuopio, nella Finlandia orientale.
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Secondo il racconto dei testimoni riferito da fonti di polizia, sarebbe arrivato a lezione con un quarto d'ora di ritardo con in mano una custodia lunga e stretta, dalla quale ha estratto un'arma da fuoco e una lunga lama. Prima ancora che i compagni seduti a lezione si rendessero conto di quanto stesse per accadere, ha colpito una studentessa con un fendente al collo e un altro all'addome, risultati fatali. Ha poi preso di mira l'insegnante, fuggita fuori dalla classe con le mani insanguinate chiedendo aiuto. Poco dopo è giunta la polizia che ha cominciato a sparare verso l'assalitore, che è riuscito a ferire anche un agente prima di essere raggiunto da una pallottola.
Gli altri feriti sono studenti, soprattutto donne tra i 15 e i 50 anni, colpiti durante la fuga attraverso uno stretto corridoio. Sembra che il giovane assalitore non abbia usato l'arma da fuoco, gettando invece una bottiglia incendiaria, dello stesso tipo di altre poi rinvenute nella sua abitazione. Un ragazzo chiuso e solitario, secondo le descrizioni degli altri studenti, che aveva da poco cominciato a frequentare l'istituto di formazione. L'indagine è stata affidata alla polizia criminale centrale. In un tweet, il premier finlandese Antti Rinne ha condannato il gesto, definendolo «scioccante e assolutamente inaccettabile», mentre il ministro dell'Educazione Li Andersson ha riaffermato che «ogni giovane ha il diritto di studiare in sicurezza, senza dover temere atti di violenza».
La Finlandia è considerata un Paese relativamente sicuro, con un totale di 73 omicidi nel 2017, ma buona parte della popolazione possiede armi e il folle tentativo di strage di oggi ha dei precedenti: nel 2007 un diciottenne ha ucciso sette compagni e la direttrice di un liceo di Tuusula, a nord di Helsinki, poi si è suicidato. Mentre nel 2008 un ragazzo di 22 anni ha ucciso 10 persone in una scuola di formazione a Kauhajoki prima di togliersi la vita.
Il Messaggero