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Migranti, con il passare delle ore si delinea l'orrore di quanto è successo a Melilla, la citta enclave spagnola situata in Marocco (l'altra è Ceuta situata in pratica di fronte a Gibilterra e di conseguenze meno esposta). Sarebbe ora di 37 il bilancio delle persone morte ieri nel corso di un caotico tentativo di entrata di migranti in territorio spagnolo dal Marocco: lo afferma Helena Maleno, nota attivista spagnola e portavoce dell'ong Caminando Fronteras. «Le cifre non sono definitive, possono aumentare ancora», ha affermato. Il bilancio ufficiale delle autorità marocchine parla di 18 morti e 63 feriti tra i migranti e più di 140 feriti tra agenti delle forze dell'ordine.
La denuncia
La denuncia è dell'ong spagnola Caminando Fronteras, attraverso la sua portavoce Helena Maleno, e l'ong Associazione Marocchina dei diritti umani. In un comunicato, le ong hanno inoltre denunciato che ci sarebbero centinaia di feriti, sia tra i migranti sia tra gli agenti delle forze dell'ordine marocchine. Amnesty International ha espresso «grande preoccupazione» per quanto accaduto e chiede «un'indagine indipendente» sull'episodio. Secondo le autorità spagnole, dopo i fatti di ieri la notte sul confine di Melilla è stata tranquilla, riporta l'agenzia di stampa Efe.
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Alla frontiera di Melilla tra Marocco e Spagna c'è stato «un assalto violento e organizzato» contro l'enclave iberica, responsabilità di «mafie che trafficano con esseri umani»: è quanto sostenuto dal premier spagnolo, Pedro Sánchez. «È stato un attacco all'integrità territoriale del nostro Paese», ha affermato in conferenza stampa.
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Il Messaggero