McDonald's silura il suo amministratore delegato 'reò di una relazione consensuale con una dipendente in violazione delle norme interne alla società. Steve...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
McDonald's, si dimette l'amministratore delegato Easterbrook: aveva una relazione con una dipendente
«Cambiamenti di tale portata tendono a essere distruttivi» afferma Piper Jaffray, rivedendo al ribasso la sua valutazione su McDonald's e invitando gli investitori a guardare altrove. Il posto di Easterbrook sarà preso da Chris Kempczinski: i due hanno lavorato insieme in questi ultimi anni per cercare di rilanciare i ristoranti McDonald's tramite le nuove tecnologie e menu con ingredienti più freschi. Ma McDonald's perde anche un altro pezzo grosso.
Dice addio a sorpresa dopo 15 anni di carriera all'interno della società anche il top manager delle risorse umane David Fairhurst. Dopo aver lavorato con Easterbrook a McDonald's in Gran Bretagna, Fairhurst era stato promosso con la nomina di Easterbrook alla guida della società. E ora che il suo capo lascia Fairhurst abbandona. Easterbrook è stato costretto a lasciare l'incarico e a dare le dimissioni al termine di un'indagine interna il cui esito non ha lasciato scampo al manager: nonostante la relazione fosse consensuale (il nome della donna non è stato reso noto) l'amministratore delegato ha violato la policy e le severe norme etiche a cui deve attenersi tutto il personale e il top management dell'azienda. È lo stesso Easterbrook ad ammetterlo in una nota: «È stato un errore, sono d'accordo con il consiglio di amministrazione sul fatto che è l'ora di farmi da parte».
In quattro anni Easterbrook è riuscito quasi a raddoppiare il valore del titolo di McDonald's, grazie a una ristrutturazione incentrata sull'obiettivo di dare al consumatore un prodotto di migliore qualità per non soccombere nella sfida con i fast food di nuova generazione che propongono menu più salutari e che vanno incontro di più ai gusti di una clientela che sta cambiando rapidamente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero