Gli è stata fatale la sua relazione con una dipendente, contraria al codice di condotta del gruppo. Così il Ceo di McDonald's Steve Easterbrook è stato...
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McDonald's sotto pressione dopo la trimestrale
Lady Diana, la rivelazione dell'ex chef reale: «Portava Harry e William da McDonald's»
Ricopriva l'incarico di Ceo dal marzo 2015, quando fu chiamato per tentare di dare una svolta al gigante una volta incontrastato del mondo dei fast food e sempre più in crisi per un calo delle vendite e dei clienti. Al suo arrivo sulla poltrona di amministratore delegato l'azienda aveva appena messo a segno una delle peggiori performance finanziarie della sua storia e la crisi era al culmine. In quattro anni Easterbrook è riuscito quasi a raddoppiare il valore del titolo di McDonald's, grazie a una ristrutturazione che ha puntato soprattutto sull'innovazione tecnologica e sul nuovo mercato delle consegne a domicilio, firmando importanti accordi con aziende leader del settore come Uber Eats e DooDash.
L'obiettivo è quello di dare al consumatore un prodotto di migliore qualità, per non soccombere nella sfida con i fast food di nuova generazione che propongono menù più salutari e che vanno incontro di più ai gusti di una clientela che sta cambiando rapidamente. Nonostante questo però l'affluenza nei punti vendita di McDonald's continua a stagnare, negli Usa e all'estero. Il colosso californiano con sede a San Bernardino conta attualmente oltre 69 milioni di clienti giornalieri in oltre 100 Paesi dove sono presenti quasi 38 mila ristoranti col suo marchio. Easterbrook di recente ha anche portato a termine alcune acquisizioni di alcune piccole società specializzate nella produzione di apprendimento automatico e intelligenza artificiale.
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Il Messaggero