Mette like al post Fb dell'amico, il fidanzato la massacra di botte e tenta di cavarle gli occhi

Un culturista e muratore di professione ha massacrato di botte la sua ragazza solo per aver messo dei like ai post di un suo amico su Facebook. Dopo aver tentato di strozzarla e...

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Un culturista e muratore di professione ha massacrato di botte la sua ragazza solo per aver messo dei like ai post di un suo amico su Facebook. Dopo aver tentato di strozzarla e colpita al volto più volte ha cercato di cavargli gli occhi con le mani (fortunatamente non riuscendoci). A quel punto ridotta in gravi condizioni per le ferite riportate l’ha imprigionata nella camera da letto del suo appartamento a Whitstable, nel Kent, Inghilterra. Danny Bridges, 35 anni, è risultato poi essere un violento seriale con le donne. Ma solo un attimo di distrazione dell’uomo ha salvato la ragazza che dopo l’aggressione è riuscita a mandare un sms ad un amico per chiedere aiuto, e l'amico ha avvertito immediatamente la polizia.


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Nel giro di poco gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento di Bridges e lo hanno arrestato. Perquisendo le stanze hanno trovato la porta di una delle camere da letto chiusa, una volta aperta si sono trovati davanti la ragazza con i lividi sul volto e ferite sul corpo. «Ricordo i pugni, poi mi ha infilato le dita negli occhi quasi a volermeli strappare - ha raccontato agli agenti - ho avuto paura di morire».

I fatti sono accaduti a novembre scorso. Ma solo questi giorni si è aperto il processo. Una volta in tribunale la ragazza però si è rifiutata di sostenere la sua prima dichiarazione e ha spiegato al giudice di essersi procurata le ferite cadendo prima da una scala, poi di aver sbattuto contro un tavolo e infine di essere inciampata in un tappeto in bagno e sbattuto la testa contro il water. E quando gli è stato chiesto come si era procurata i lividi sulle gambe (nella prima versione aveva detto di aver avuto un rapporto sessuale contro la sua volontà) ha trovato altre scuse.
 
A quel punto il giudice, Rupert Lowe, non credendo a nulla di quello che aveva detto, le ha chiesto: «Quindi dopo che sei caduta dalle scale e ti sei fatta male alla schiena, sei andata a letto, ti sei alzata, hai inciampato su un tavolo, poi di nuovo in un tappeto e sbattuto con la faccia contro il water. A quel punto non ti sentivi bene sei andata a letto e hai avuto un rapporto sessuale con lui?».


A quel punto ha detto di aver ricevuto pressioni dalla polizia ecco perché aveva detto quelle cose. Ma il giudice si è rifiutato di credere a questa seconda versione e ha spiegato che Bridges «è un uomo molto pericoloso. Ogni donna che intratterrà una relazione con quest’uomo è seriamente a rischio». Ora il muratore-culturista è in carcere in attesa del verdetto, atteso per il 21 giugno.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero