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Allarme ambientale. Il «luogo del delitto» è il Golfo del Messico: lì è stata avvistata una grossa fuoriuscita di petrolio vicino al luogo dell'esplosione mortale di una piattaforma di gas naturale della «Petroleos Mexicanos». A riportare la notizia è il quotidiano messicano Reforma. Il governo, per ora, mantiene grande riservatezza sull'argomento.
Cosa è successo
Grave danno ambientale in Messico: una vasta fuoriuscita di petrolio a Campeche, l'area con la più alta produzione di greggio del Paese, nel Golfo del Messico, è stata rilevata da esperti e diffusa da alcuni media, ma finora il governo mantiene grande riservatezza sull'argomento. L'incidente è stato scoperto il 4 luglio, in un'area di circa 1.000 chilometri quadrati, tre giorni prima che si registrasse un incendio sulla piattaforma Nohoch-A, nella stessa regione. L'area coperta da questo disastro equivale a due terzi del territorio della capitale messicana, hanno osservato gli specialisti.
Il geografo Guillermo Tamburini - sostenuto da ong come il Centro messicano di diritto ambientale (Cemda) e Greenpeace, che hanno ottenuto le immagini satellitari - ha dichiarato in una conferenza stampa virtuale che la chiazza di petrolio dal 12 luglio a questo lunedì è passata da 400 a mille chilometri quadrati. Pablo Ramírez, specialista in energia e cambiamento climatico di Greenpeace Messico, ha accusato la società governativa Petróleos Mexicanos (Pemex) di agire con «totale opacità» in materia e ha affermato che ciò «è preoccupante data la possibilità che sia un segnale di altri incidenti simili».
Il parere dell'esperto: cosa sappiamo
Uno scienziato che lavora con gruppi ambientalisti tra cui Greenpeace ha rilevato la perdita il 4 luglio, giorni prima dell'esplosione al largo della costa messicana di Campeche, spiega Reforma.
La fuoriuscita potrebbe non essere collegata all'esplosione dell'inizio del mese, ma è molto più grande di una tipica perdita di una piattaforma, ha detto Itziar Irakulis-Loitxate, ricercatore principale di uno studio dell'Università Politecnica di Valencia che l'anno scorso ha scoperto due grandi perdite di metano da una piattaforma offshore della Pemex.
Poiché la fuoriuscita è iniziata prima dell'incendio della piattaforma di gas all'inizio di luglio, «tenderei a pensare che si tratti di due sfortunati incidenti che hanno coinciso in date simili, ma che non devono essere necessariamente collegati», ha dichiarato in un'intervista. «Ma è vero che questa particolare perdita è di gran lunga più grande e sta durando molto più a lungo del normale, il che è senza dubbio molto preoccupante».
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Il Messaggero